A quanto pare ci sono più troie di quanto noi pensiamo.
Noi uomini abbiamo il vizio di usare il termine "troia" un po' troppo facilmente. Anche alcuni giornalisti, non solo di sesso maschile, ed alcuni giudici, ma questo è un altro paio di maniche.
Assisto quotidianamente all'utilizzo di tale appellativo nei confronti della ragazza che incroci per strada ed ha minigonna inguinale e tacchi vertiginosi, nei confronti di quella che non te la dà, o semplicemente nei confronti di quella con cui stai discutendo. Quindi farfugliando per non farti sentire le dai della zoccola e ti senti appagato. Fa troppo caldo per approfondire tale questione.
Ciò che invece mi preme sottolineare è che essendo state trattate da troie professioniste (quindi signorine che si fanno pagare per soddisfare le voglie sessuali di un uomo) delle ragazze che invece erano semplicemente mantenute, il cerchio che racchiude questa categoria si allarga e finisce per inglobare pure ragazze comuni, donne che conosciamo e con le quali parliamo tutti i giorni. Non importa esser mantenute da un uomo ricco e vecchio, magari milanese di Arcore, si può esser definite tali anche se il tuo benefattore è un coetaneo, magari il fidanzato. O il marito.
Ne conosco a frotte di ragazze che dopo essersi fidanzate hanno smesso di metter mano al portafogli, piuttosto le mettono nelle mutande del fidanzato per ricambiare il piacere che egli fa offrendole praticamente tutto: dalla cena al pranzo, dalla merenda alla colazione, dalla benzina dell'auto alla multa che ella ha preso. Ho assistito per anni a veri e propri mantenimenti, come se la fidanzata fosse la figlia coi genitori divorziati a cui spettasse di diritto dei soldi dal padre. Tutta una sfilza di regali che manco alla propria madre vengono fatti.
Essendo quindi state fatte passare per zoccole le ragazze che decidevano di farsi mantenere da quell'uomo ricco e potente, per quale motivo le giovanotte che fanno la stessa cosa coi propri fidanzati posso esigere di esser considerate delle sorte di principesse a cui tutto ciò è dovuto? Non trovo differenze tra un uomo che regala ad una donna una casa sperando di andarci a letto ed un fidanzato ventenne che ricopre di regali la propria compagna sperando di tenersela stretta (anche sotto le lenzuola). Troia la prima, troia anche la seconda, a rigor di logica.
E invece no, perché le cretinette che si fanno mantenere dal proprio fidanzato si sentono così fighe da poter sparare giudizi sulle altre definendole schifose e magari tirando fuori una delle frasi retoriche che più amano, come "da donna mi vergogno per lei". Alla fine del discorso, solitamente, si definiscono pure emancipate e quindi libere dal giogo maschile.
Dico la mia opinione in breve: dovreste pittosto cercare di emanciparvi dalla vostra idiozia.
Assisto quotidianamente all'utilizzo di tale appellativo nei confronti della ragazza che incroci per strada ed ha minigonna inguinale e tacchi vertiginosi, nei confronti di quella che non te la dà, o semplicemente nei confronti di quella con cui stai discutendo. Quindi farfugliando per non farti sentire le dai della zoccola e ti senti appagato. Fa troppo caldo per approfondire tale questione.
Ciò che invece mi preme sottolineare è che essendo state trattate da troie professioniste (quindi signorine che si fanno pagare per soddisfare le voglie sessuali di un uomo) delle ragazze che invece erano semplicemente mantenute, il cerchio che racchiude questa categoria si allarga e finisce per inglobare pure ragazze comuni, donne che conosciamo e con le quali parliamo tutti i giorni. Non importa esser mantenute da un uomo ricco e vecchio, magari milanese di Arcore, si può esser definite tali anche se il tuo benefattore è un coetaneo, magari il fidanzato. O il marito.
Ne conosco a frotte di ragazze che dopo essersi fidanzate hanno smesso di metter mano al portafogli, piuttosto le mettono nelle mutande del fidanzato per ricambiare il piacere che egli fa offrendole praticamente tutto: dalla cena al pranzo, dalla merenda alla colazione, dalla benzina dell'auto alla multa che ella ha preso. Ho assistito per anni a veri e propri mantenimenti, come se la fidanzata fosse la figlia coi genitori divorziati a cui spettasse di diritto dei soldi dal padre. Tutta una sfilza di regali che manco alla propria madre vengono fatti.
Essendo quindi state fatte passare per zoccole le ragazze che decidevano di farsi mantenere da quell'uomo ricco e potente, per quale motivo le giovanotte che fanno la stessa cosa coi propri fidanzati posso esigere di esser considerate delle sorte di principesse a cui tutto ciò è dovuto? Non trovo differenze tra un uomo che regala ad una donna una casa sperando di andarci a letto ed un fidanzato ventenne che ricopre di regali la propria compagna sperando di tenersela stretta (anche sotto le lenzuola). Troia la prima, troia anche la seconda, a rigor di logica.
E invece no, perché le cretinette che si fanno mantenere dal proprio fidanzato si sentono così fighe da poter sparare giudizi sulle altre definendole schifose e magari tirando fuori una delle frasi retoriche che più amano, come "da donna mi vergogno per lei". Alla fine del discorso, solitamente, si definiscono pure emancipate e quindi libere dal giogo maschile.
Dico la mia opinione in breve: dovreste pittosto cercare di emanciparvi dalla vostra idiozia.
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