Oggi l'abito fa il monaco. Renzi e Tsipras ne sono la prova.
L'abito non fa il monaco, così ci vien detto dalla notte dei tempi, e tutto sommato non aveva torto chi inventò questa formula.
Significa andare oltre le apparenze, cogliere la vera indole di una persona senza fermarsi a ciò che egli dà a vedere, o che addirittura vuol far vedere.
Il premier greco Tsipras, oggi al centro di un dibattito riguardante il suo malandato Paese e le condizione europee cui gli non vuole assoggettarsi, ha fin da subito puntato sulla propria apparenza fuori dalle righe per attirar consensi. Il Renzi gli somiglia grandiosamente sotto questo aspetto.
Qual è stato il ragionamento dei due giovani premier? Allora, il Paese rischia di collassare, il popolo vuole che gli venga consegnato il responsabile di tale disastro e soprattutto non è in grado di incolpare i veri colpevoli con un adeguato spirito critico e raziocinio. Soluzione presto trovata: gli diamo in pasto tutti coloro che siedono in Parlamento da un po' di anni, magari vecchiotti e col vestito da sartoria da diecimila euri. Chi non avrà voglia di impegnarsi nel capire ma solo voglia di sfogarsi, li farà a brandelli. Ma noi, dicono il Renzi e Tsipras, come cavolo facciamo a distinguerci da quelli che abbiamo trasformato in gomma da masticare per la mascella del popolo incazzato? Vediamo un po', il popolo è bue, incazzato, povero, ha ancora tra gli artigli i brandelli degli abiti da sartoria delle vittime sacrificali... noi dobbiamo solo tenere un comportamento di facciata all'opposto di quello che tenevano i vecchi politicanti. Abito da sartoria? No, meglio un giubbotto di pelle stile Fonzie, e se proprio devo indossare un abito non metterò la cravatta. Stretta di mano convenzionale quando ci vediamo davanti alle telecamere mondiali? Nah, fa più "figo" darci il cinque come un allenatore farebbe coi suoi giocatori prima che inizi la partita. C'è bisogno di prendere una decisione riguardo ste cazzo di condizioni che l'Europa vuole imporci, meeting fino a tarda notte alla vecchia maniera? Maddai, è roba passata, meglio un referendum. Tanto il cittadino medio tende a dare addosso a tutti coloro che possono esser definiti "potenti", a maggior ragione se a livello continentale, quindi sicuramente concederà il suo appoggio a noi giovani governanti. Bomba finale: il ministro dell'economia (greco) vuol dimettersi per dei motivi più o meno idioti: conferenza stampa con discorso istituzionale? Neanche per idea, meglio snocciolare una filastrocca populista indossando una t-shirt e sfrecciando poi via in moto, proprio come un vero ribelle che sta fuori dalle righe segnate dalle consuetudini, oltre che da quelle di un gessato.
Son finiti i tempi in cui il popolo si faceva ammaliare dall'imprenditore milanese di successo che scendeva in politica per vocazione e per il bene del Paese. Oggi vince il più cialtrone. Oggi l'abito fa il monaco.
Significa andare oltre le apparenze, cogliere la vera indole di una persona senza fermarsi a ciò che egli dà a vedere, o che addirittura vuol far vedere.
Il premier greco Tsipras, oggi al centro di un dibattito riguardante il suo malandato Paese e le condizione europee cui gli non vuole assoggettarsi, ha fin da subito puntato sulla propria apparenza fuori dalle righe per attirar consensi. Il Renzi gli somiglia grandiosamente sotto questo aspetto.
Qual è stato il ragionamento dei due giovani premier? Allora, il Paese rischia di collassare, il popolo vuole che gli venga consegnato il responsabile di tale disastro e soprattutto non è in grado di incolpare i veri colpevoli con un adeguato spirito critico e raziocinio. Soluzione presto trovata: gli diamo in pasto tutti coloro che siedono in Parlamento da un po' di anni, magari vecchiotti e col vestito da sartoria da diecimila euri. Chi non avrà voglia di impegnarsi nel capire ma solo voglia di sfogarsi, li farà a brandelli. Ma noi, dicono il Renzi e Tsipras, come cavolo facciamo a distinguerci da quelli che abbiamo trasformato in gomma da masticare per la mascella del popolo incazzato? Vediamo un po', il popolo è bue, incazzato, povero, ha ancora tra gli artigli i brandelli degli abiti da sartoria delle vittime sacrificali... noi dobbiamo solo tenere un comportamento di facciata all'opposto di quello che tenevano i vecchi politicanti. Abito da sartoria? No, meglio un giubbotto di pelle stile Fonzie, e se proprio devo indossare un abito non metterò la cravatta. Stretta di mano convenzionale quando ci vediamo davanti alle telecamere mondiali? Nah, fa più "figo" darci il cinque come un allenatore farebbe coi suoi giocatori prima che inizi la partita. C'è bisogno di prendere una decisione riguardo ste cazzo di condizioni che l'Europa vuole imporci, meeting fino a tarda notte alla vecchia maniera? Maddai, è roba passata, meglio un referendum. Tanto il cittadino medio tende a dare addosso a tutti coloro che possono esser definiti "potenti", a maggior ragione se a livello continentale, quindi sicuramente concederà il suo appoggio a noi giovani governanti. Bomba finale: il ministro dell'economia (greco) vuol dimettersi per dei motivi più o meno idioti: conferenza stampa con discorso istituzionale? Neanche per idea, meglio snocciolare una filastrocca populista indossando una t-shirt e sfrecciando poi via in moto, proprio come un vero ribelle che sta fuori dalle righe segnate dalle consuetudini, oltre che da quelle di un gessato.
Son finiti i tempi in cui il popolo si faceva ammaliare dall'imprenditore milanese di successo che scendeva in politica per vocazione e per il bene del Paese. Oggi vince il più cialtrone. Oggi l'abito fa il monaco.
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