Controcorrente sul caso Corcetta
Mi beccherò di "avvocato del diavolo" e, dai forcaioli, pure di mafiosetto, ma due parole in favore di Crocetta devo spenderle. A pensarci bene però non è lui il centro dei miei interessi, piuttosto la strada pericolosa che i mezzi di informazione hanno imboccato ormai vent'anni fa e che con non curanza continuano a percorrere. Crocetta è solo la vittima odierna di questo modo di far informazione e di tranciare giudizi riducendo un uomo alla rovina. Psicologica e, in questo caso, professionale. La suddetta strada è estremamente pericolosa perché priva di regole certe, infatti come oggi si giudica in piazza Crocetta per le sue non-parole, un tempo giudicammo Berlusconi per le sue parole poco lodevoli verso le forme abbondanti della cancelliera Merkel, domani giudicheremo uno di noi per il suo pensiero chessò, su un piatto consumato al ristorante e rimasto indigesto. Direte voi, il contenuto della telefonata di Crocetta è leggermente più rilevante, ed io vi do ragione, ma il punto è proprio questo: chi lo decide? Dove sono i limiti? Chi deciderà se e quanto bastonare il disgraziato intercettato? Siamo ormai talmente tanto assuefatti da questa droga pesante che neanche ci poniamo il problema riguardante la continua fuga dalle Procure di atti segreti. 'Ste cazzo di intercettazioni chi le fa arrivare sulle scrivanie dei direttori di giornali? A me preoccupa più questo che non il pensiero di un demente che purtroppo fa anche il medico. Perché è senz'altro oltraggioso affermare di sperare nella morte della figlia di Borsellino come accadde al padre, ma avete idea di quanti somari depensanti girano il mondo sparando cazzate come questa? Dobbiamo metterli tutti alla gogna e con loro anche gli amici che ascoltano le loro nefandezze? Io non credo al famoso codice etico sbandierato dai Travaglio, mi rifaccio più volentieri a quello chiamato Codice Penale. Crocetta non ha violato alcuna norma, anzi, volendo potrebbe lui stesso alzare un polverone per la questione delle intercettazioni "volanti" di cui parlavo prima, con tanti saluti a chi sperava nella sua decapitazione. Ricordatevi che pure i giornalisti di Charlie Hebdo sono stati uccisi da persone che ritenevano oltraggiosi i loro pensieri. Non voglio azzardare parallelismi assurdi, ma dalla gogna mediatica alla ghigliottina vera e propria il passo è breve.
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