Storie di patate bollenti e di iper-sensibilità.
La patata è bollente in due casi: quando la donna portatrice di tale organo genitale femminile è, per i motivi più disparati, eccitata febbrilmente, tanto da diventare incandescente; oppure quando la suddetta donna o altro soggetto, si trovi a dover risolvere una o più questioni spinose, poco piacevoli da affrontare, proprio come una patata bollente tenuta fra le mani.
Il titolo di Libero di qualche giorno fa, per il quale il direttore Feltri è stato sommariamente giudicato colpevole e condannato a morte, faceva sicuramente riferimento al secondo dei due possibili significati, ma se anche avesse voluto strappare un sorriso al lettore riferendosi pure al primo, poco male, trattasi di battuta e non certamente di offesa. Anche perché, oltretutto, fatico a capire come mai una donna dovrebbe sentirsi vituperata da una frase del genere, la quale, oltre ad essere innocua, può tuttalpiù strappare un sorriso al lettore di turno.
Ma le Boldrini e i Grasso e i grillini e le capre non hanno diritto di indignarsi, accusando Feltri di sessismo, anche e sopratutto perché lo stesso direttore del solito giornale utilizzò lo stesso titolo, anni fa, per commentare le vicende riguardanti Ruby Rubacuori e l'allora premier Berlusconi. Il titolo era uguale, ma sotto di esso campeggiava il primo piano del dolce viso di Karima El Mahroug, la quale, è bene ricordarlo, venne sballottata da un quotidiano ad un altro per tentare in tutti i modi di convincere l'Italia intera che lei aveva donato la sua patata bollente al Cavaliere dietro compenso, additandola quindi come prostituta. Una sentenza definitiva ha poi dichiarato il contrario, eppure ancora oggi Ruby viene considerata la ragazzina dai facili costumi che partecipava a serate ambigue con uomini ricchi. Nei bar la chiamano troia, non so se mi spiego.
E Giorgia Meloni è stata insultata da un'indegna Asia Argento che, su Facebook, ha pubblicato una foto della schiena del leader di Fdi scrivendo sotto che la fascista Meloni ha la schiena lardosa. Ora, sapendo che quest'ultima è uscita da non molto tempo da una gravidanza, e che la gravidanza la si ottiene tramite l'utilizzo del proprio organo genitale, il parallelismo con la questione della Raggi sussiste eccome!
Le lamentele delle femministe a giorni alterni sono echeggiate per tutto il paese solo nel caso del sindaco di Roma, mentre negli altri due casi il silenzio è stato assordante. Questo piccolo paragone smentisce immediatamente la tesi portata avanti dagli indignados, ovvero l'accusa di sessimo rivolta a Feltri.
Se Virginia Raggi fosse intoccabile, anche tutte le altre donne d'Italia dovrebbero esserlo, eppure assistiamo a trattamenti diamentralmente differenti. E la pretesa che non si possa far battute innocenti su una donna, facendo anche riferimento al suo corpo, è il risultato del periodo di iper-sensibilità che stiamo vivendo, in cui si creano categorie di persone la cui dignità è più meritevole d'attenzione di quella di altre.
La vera patata bollente è questa.
Il titolo di Libero di qualche giorno fa, per il quale il direttore Feltri è stato sommariamente giudicato colpevole e condannato a morte, faceva sicuramente riferimento al secondo dei due possibili significati, ma se anche avesse voluto strappare un sorriso al lettore riferendosi pure al primo, poco male, trattasi di battuta e non certamente di offesa. Anche perché, oltretutto, fatico a capire come mai una donna dovrebbe sentirsi vituperata da una frase del genere, la quale, oltre ad essere innocua, può tuttalpiù strappare un sorriso al lettore di turno.
Ma le Boldrini e i Grasso e i grillini e le capre non hanno diritto di indignarsi, accusando Feltri di sessismo, anche e sopratutto perché lo stesso direttore del solito giornale utilizzò lo stesso titolo, anni fa, per commentare le vicende riguardanti Ruby Rubacuori e l'allora premier Berlusconi. Il titolo era uguale, ma sotto di esso campeggiava il primo piano del dolce viso di Karima El Mahroug, la quale, è bene ricordarlo, venne sballottata da un quotidiano ad un altro per tentare in tutti i modi di convincere l'Italia intera che lei aveva donato la sua patata bollente al Cavaliere dietro compenso, additandola quindi come prostituta. Una sentenza definitiva ha poi dichiarato il contrario, eppure ancora oggi Ruby viene considerata la ragazzina dai facili costumi che partecipava a serate ambigue con uomini ricchi. Nei bar la chiamano troia, non so se mi spiego.
E Giorgia Meloni è stata insultata da un'indegna Asia Argento che, su Facebook, ha pubblicato una foto della schiena del leader di Fdi scrivendo sotto che la fascista Meloni ha la schiena lardosa. Ora, sapendo che quest'ultima è uscita da non molto tempo da una gravidanza, e che la gravidanza la si ottiene tramite l'utilizzo del proprio organo genitale, il parallelismo con la questione della Raggi sussiste eccome!
Le lamentele delle femministe a giorni alterni sono echeggiate per tutto il paese solo nel caso del sindaco di Roma, mentre negli altri due casi il silenzio è stato assordante. Questo piccolo paragone smentisce immediatamente la tesi portata avanti dagli indignados, ovvero l'accusa di sessimo rivolta a Feltri.
Se Virginia Raggi fosse intoccabile, anche tutte le altre donne d'Italia dovrebbero esserlo, eppure assistiamo a trattamenti diamentralmente differenti. E la pretesa che non si possa far battute innocenti su una donna, facendo anche riferimento al suo corpo, è il risultato del periodo di iper-sensibilità che stiamo vivendo, in cui si creano categorie di persone la cui dignità è più meritevole d'attenzione di quella di altre.
La vera patata bollente è questa.
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