Questa immigrazione va fermata!
La transumanza di clandestini che dall'Africa e dal Medio Oriente approdano sulle nostre coste ha assunto definitivamente connotati biblici, e non solo per le cifre di cui stiamo parlando.
Vivo a Pistoia, una città toscana che ospita, come tutte le altre, migranti clandestini in attesa che gli venga riconosciuto o no lo status di profugo o di rifugiato politico. Sulle piccole comunità montane che mi circondano, alcuni alberghi sono stati nella sostanza sequestrati dallo Stato e adibiti all'accoglienza di questi individui. Nell'ultimo mese, in due di questi luoghi (Abetone e Sammommè) abbiamo assistito alle oscene rivolte dei clandestini accolti i quali si lamentavano per la scarsa qualità del cibo, per l'assenza di wi-fi nella struttura che li ospita e perché non era ancora stata concessa loro la residenza italiana. Nel caso delle proteste avvenute all'Abetone, addirittura i baldi giovanotti si sono permessi di bloccare una strada, creando disagio con file di macchine in attesa che gli passassero le ruzze, come usa dire qua in Toscana.
Ma nelle condizioni in cui versa ancora oggi l'Italia, è possibile dover assistere ad uno scempio di questi tipo? E per scempio intendo sia l'iniziale accoglienza a spese del contribuente di persone che non hanno il diritto di rimanere qui, in quanto clandestine, sia le loro successive lamentele, quel frignacciume tipico del bambino viziato. Ma in questo caso non possiamo certo parlare di bambini, piuttosto di uomini ormai adulti che coscientemente ritengono di poter spadroneggiare in casa nostra avanzando pretese totalmente fuori da ogni logica. Ripeto, lo scandalo sta nel fatto che mentre questi gruppi di clandestini protestano perché "costretti" a mangiare troppo spesso riso e pollo, quattro milioni e mezzo di italiani sono definitivamente poveri, otto milioni pur non rientrando in questa categoria non se la passano affatto bene, la percentuale dei disoccupati rimane altissima e una miriade di pensionati percepisce una pensione che oscilla tra i 500 e i 700 euro.
I progressisti, i terzomondisti propongono addirittura di concedere ai clandestini in Italia un posto di lavoro non retribuito, ovvero su base volontaria. Riaguardo tale scemenza, i problemi che la rendono appunto tale sono circa tre. Innanzitutto il volontariato non può essere imposto, dunque ogni migrante che avesse voglia di rifiutare, potrebbe farlo senza alcun problema. Ed è già accaduto. In secondo luogo, tentando di rendere più appetibile tale proposta, è impossibile ad oggi proporre una qualsiasi sorta di retribuzione per un lavoro di questo genere. Ci sarebbe bisogno di leggi speciali che regolamentassero tale tipologia di contratto di lavoro, ma questo governo si limita ad accogliere e mantenere gli ospiti non graditi. Per ultimo, ma non per importanza, un dubbio legittimo: ma se esiste la possibilità di creare posti di lavoro e di retribuirli, perché ciò non viene proposto alla gran massa di italiani disoccupati?
E' evidente a chiunque non abbia orecchie e occhi foderati di prosciutto che l'organizzazione dell'immigrazione è, ad oggi, insufficiente e ingiusta. Sì, ingiusta, poiché per ognuno di questi ragazzotti che si lamentano della dieta mediterranea che gli viene proposta, ci sono migliaia di italiani che per mettere insieme il pranzo con la cena rovistano nella spazzatura.
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