Cari moralisti della tv, potete lasciarci almeno Monte Bianco?
Coloro che vorrebbero trascinare l'austerità anche nella nostra televisione hanno avuto l'ardire di parlar male anche di un reality show andato in onda sulla Rai, gli irreprensibili canali della tv italiana che si distinguevano da quelli Mediaset per il contenuto altamente istruttivo. Mi sto riferendo alle critiche feroci riguardanti Monte Bianco, andato in onda su Rai 2.
Le polemiche, a dire il vero, son giunte da varie parti, anche le meno sospettabili.
Nell'estate 2015, durante le riprese, il Club Alpino Italiano ha accusato la Rai di non rispettare l'ambiente montano, altamente pericoloso e non adatto ad un contesto televisivo. Altra polemica, nell'ottobre 2015, ha visto Jean-Marc Paillex, sindaco di Saint-Gervais-les-Bains, cittadina francese alle pendici del Monte Bianco, querelare la Rai
per il fatto che la montagna - a detta di lui - è francese e bisogna
chiedere permesso a lui per girare il programma, "non adatto ad esser
usato come parco giochi". Senza voler entrare nel merito, proprio perché l'ambiente alpino non è semplice da affrontare era stata affiancata una guida esperta ad ogni concorrente, e per quanto riguarda l'infelice uscita di Jean-Marc il sindaco, lasciatemi dire che se la montagna non è un parco giochi, tantomeno è una sua proprietà privata. Deve rodergli il fatto di non esser stato cagato neanche di striscio.
A livello più generale mi stupisco ogni volta di come alcune persone credano davvero di apparir migliori di quel che sono limitandosi a sbeffeggiare gli altri, senza quindi mostrare le proprie doti, fingendo anche che ognuno ne abbia qualcuna.
In Italia è un continuo prendersela coi reality show che vanno in onda sulle reti Mediaset, accampando spiegazioni che non stanno in piedi poiché l'unico vero giudice di un programma tv è quell'ometto seduto sul divano col telecomando in mano, pronto quindi a cambiar canale. Adesso è caduto anche il mito della Rai che valorizza la cultura e basta.
Dovremmo forse demonizzare le persone, più o meno giovani, che durante la mattinata si godono le gambe chilometriche della Panicucci mentre ella svela i flirt dei vip? Dovremmo condannare a morte chi, durante il pomeriggio, ama sorvegliare i concorrenti del Grande Fratello, senza magari nascondere una loro preferenza per quel tizio se non per quell'altro? Dobbiamo veramente ridurre i programmi tv a documentari, film da premio Oscar, talk show altamente istruttivi così da non esser additati come persone, non so, frivole? E' veramente così importante, mi chiedo io, che la nostra vita appaia (e sottolineo appaia) agli occhi degli altri una sorta di clausura spirituale la quale non ci permette né di ridere e né di godere?
Ma se anche volessimo indicare certi programmi come "spazzatura", è ovvio agli occhi di tutti che non sarebbe il caso di Monte Bianco. Non sono stati mostrati seni, sederi, muscoli o forme pronunciate. Non sono andate in onda scene di quella cosa oscena chiamata sesso, e i concorrenti è noto che sudassero le proverbiali sette camicie durante le loro giornate, senza quindi oziare comodamente su un divano. E' stato mostrato uno dei paesaggi più belli al mondo che abbiamo la fortuna di poter dichiarare NOSTRO, ed è saltato all'attenzione di tutti quanto quel posto magico metta a dura prova chi lo voglia scoprire realmente, chi lo voglia sviscerare.
Cari moralisti della televisione, potete lasciarci almeno Monte Bianco?!
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