Undici settembre quattordici anni dopo: possiamo ancora combattere.
La foto The falling man, che ritrae il cameriere 43enne del ristorante "Windows of the world" gettarsi dalla finestra del 107esimo piano della Torre Nord per fuggire dal soffocamento e dalle fiamme provocate dall'impatto dell'aereo con il grattacielo, rappresenta nella sua drammaticità il rapporto per così dire difficile che noi occidentali abbiamo con l'islam. Da una parte le nostre libertà e i nostri diritti di cui vogliamo e dobbiamo godere, dall'altra la strategia del terrore usata per farci capire che queste libertà e questi diritti, in realtà, non sono un totem, anzi possono scomparire da un momento all'altro.
Negli ultimi tempi, forse anni, mi sono rotto i coglioni in maniera sufficiente da poter ormai essere sicuro che trattasi, ai tempi delle due Torri gemelle come a quelli di Charlie Hebdo, di terrorismo islamico, che fonda le sue basi su testi ben precisi i quali raccolgono un consenso ben preciso. La mia rottura di coglioni, consistente nell'ascoltare e nel discutere con tutti i progressisti filoislamici, mi consente anche di parlare di islam e basta, senza aggiungere il termine "radicale". E' evidente che di islam ce ne è uno soltanto, difatti il Corano è lo stesso per tutti e quindi ogni figlio di Allah che potremmo definire moderato legge e studia sul solito testo usato da quello che invece chiameremmo fondamentalista. Sono distinzioni idiote e che lasciano il tempo che trovano, utili soltanto per chi teme la verità o sente il bisogno di raccontare una storia che non è mai avvenuta. E alle falsificazioni storiche siamo ormai, purtroppo, abituati.
Dovremmo chiederci, senza fare stupida retorica, se quelle due torri crollate e gli altri innumerevoli attentati ci hanno intimorito o no. Siamo ancora convinti che delle nostre libertà inviolabili noi possiamo e dobbiamo goderne? Personalmente rispondo di sì, ma non nascondo che tutto ciò che è accaduto da quell'undici settembre ad oggi mi abbia scosso ed impaurito. L'Occidente è fondamentalmente inerme e, nonostante accolga in seno le più potenti organizzazioni militari e non, subisce l'oltranzismo del braccio armato dell'islam che, a differenza nostra, acquisisce potere, invade territori, sottomette popoli e nazioni, e ci sta mettendo a dura prova utilizzando, in maniera più o meno volontaria, la subdola arma dell'immigrazione di massa. Checché se ne voglia dire, l'ultimo vero uomo occidentale convinto che l'islam rappresenti una minaccia e quindi vada tenuto sotto controllo, se non combattuto, si chiama George Bush, che purtroppo da tempo ha lasciato la sua poltrona alla Casa Bianca ad Obama, un filoislamico a tutti gli effetti. Oltretutto Israele, a causa del filoislamismo del governo americano, è sempre più abbandonato al suo destino, laggiù, coi terroristi islamici alle porte che adesso frignano se il governo israeliano ha eretto un muro a propria difesa. L'ultimo baluardo dell'Occidente libero e democratico in Medio Oriente. E a casa nostra? Da queste parti è tutto un chiacchericcio insopportabile. Nessuna decisione concreta, manca la volontà di combattere il terrorismo islamico che ormai è sbarcato sulle nostre coste. La Germania della Merkel accoglierà 500.000 profughi siriani all'anno? Mi dispiace ma non riesco proprio a fare i salti di gioia. Sono i primi passi verso l'islamizzazione dell'Europa, esattamente come Oriana Fallaci aveva predetto anni fa. Intanto l'Italia del Renzi non sa dove battere la testa, l'Ungheria costruisce un muro di filo spinato per respingere gli immigrati ed altri Paesi bloccano le ferrovie come ultimo disperato tentativo di difendersi da quella che ha ormai assunto l'aspetto di una invasione in piena regola. La foto del bambino morto annegato sulla spiaggia ci fa sussultare, ma nessuno che riesca a dire che il colpevole di tale tragedia è ancora una volta il terrorismo islamico che miete vittime in Nordafrica ed in Medio Oriente. Nessuno che sappia dire che la politica basata sull'accoglienza indiscriminata favorisce l'immigrazione incontrollata, quindi le stragi nel Mediterrano, e crea una via sicura che i terroristi islamici possono percorrere per arrivar qui. La condizione attuale è definibile solo in un modo: disastrosa.
Riguardo però la foto The falling man, il cameriere che si contorce per aria mentre cade. Stava scappando dalle fiamme e dal fumo. Aveva scelto di morire come pareva a lui. Aveva scelto, era libero.
La situazione da quell'undici settembre ad oggi è oggettivamente peggiorata, ma noi possiamo ancora decidere di godere delle nostre inalienabili libertà. Possiamo ancora decidere di essere quel cameriere nella foto.
Scegliamo cosa è meglio per noi. Scegliamo di combattere.
Negli ultimi tempi, forse anni, mi sono rotto i coglioni in maniera sufficiente da poter ormai essere sicuro che trattasi, ai tempi delle due Torri gemelle come a quelli di Charlie Hebdo, di terrorismo islamico, che fonda le sue basi su testi ben precisi i quali raccolgono un consenso ben preciso. La mia rottura di coglioni, consistente nell'ascoltare e nel discutere con tutti i progressisti filoislamici, mi consente anche di parlare di islam e basta, senza aggiungere il termine "radicale". E' evidente che di islam ce ne è uno soltanto, difatti il Corano è lo stesso per tutti e quindi ogni figlio di Allah che potremmo definire moderato legge e studia sul solito testo usato da quello che invece chiameremmo fondamentalista. Sono distinzioni idiote e che lasciano il tempo che trovano, utili soltanto per chi teme la verità o sente il bisogno di raccontare una storia che non è mai avvenuta. E alle falsificazioni storiche siamo ormai, purtroppo, abituati.
Dovremmo chiederci, senza fare stupida retorica, se quelle due torri crollate e gli altri innumerevoli attentati ci hanno intimorito o no. Siamo ancora convinti che delle nostre libertà inviolabili noi possiamo e dobbiamo goderne? Personalmente rispondo di sì, ma non nascondo che tutto ciò che è accaduto da quell'undici settembre ad oggi mi abbia scosso ed impaurito. L'Occidente è fondamentalmente inerme e, nonostante accolga in seno le più potenti organizzazioni militari e non, subisce l'oltranzismo del braccio armato dell'islam che, a differenza nostra, acquisisce potere, invade territori, sottomette popoli e nazioni, e ci sta mettendo a dura prova utilizzando, in maniera più o meno volontaria, la subdola arma dell'immigrazione di massa. Checché se ne voglia dire, l'ultimo vero uomo occidentale convinto che l'islam rappresenti una minaccia e quindi vada tenuto sotto controllo, se non combattuto, si chiama George Bush, che purtroppo da tempo ha lasciato la sua poltrona alla Casa Bianca ad Obama, un filoislamico a tutti gli effetti. Oltretutto Israele, a causa del filoislamismo del governo americano, è sempre più abbandonato al suo destino, laggiù, coi terroristi islamici alle porte che adesso frignano se il governo israeliano ha eretto un muro a propria difesa. L'ultimo baluardo dell'Occidente libero e democratico in Medio Oriente. E a casa nostra? Da queste parti è tutto un chiacchericcio insopportabile. Nessuna decisione concreta, manca la volontà di combattere il terrorismo islamico che ormai è sbarcato sulle nostre coste. La Germania della Merkel accoglierà 500.000 profughi siriani all'anno? Mi dispiace ma non riesco proprio a fare i salti di gioia. Sono i primi passi verso l'islamizzazione dell'Europa, esattamente come Oriana Fallaci aveva predetto anni fa. Intanto l'Italia del Renzi non sa dove battere la testa, l'Ungheria costruisce un muro di filo spinato per respingere gli immigrati ed altri Paesi bloccano le ferrovie come ultimo disperato tentativo di difendersi da quella che ha ormai assunto l'aspetto di una invasione in piena regola. La foto del bambino morto annegato sulla spiaggia ci fa sussultare, ma nessuno che riesca a dire che il colpevole di tale tragedia è ancora una volta il terrorismo islamico che miete vittime in Nordafrica ed in Medio Oriente. Nessuno che sappia dire che la politica basata sull'accoglienza indiscriminata favorisce l'immigrazione incontrollata, quindi le stragi nel Mediterrano, e crea una via sicura che i terroristi islamici possono percorrere per arrivar qui. La condizione attuale è definibile solo in un modo: disastrosa.
Riguardo però la foto The falling man, il cameriere che si contorce per aria mentre cade. Stava scappando dalle fiamme e dal fumo. Aveva scelto di morire come pareva a lui. Aveva scelto, era libero.
La situazione da quell'undici settembre ad oggi è oggettivamente peggiorata, ma noi possiamo ancora decidere di godere delle nostre inalienabili libertà. Possiamo ancora decidere di essere quel cameriere nella foto.
Scegliamo cosa è meglio per noi. Scegliamo di combattere.
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