Ma l'educazione antifumo deve provenire dai genitori, non dalla Lorenzin.
Il Ministero della salute tiene molto ai nostri polmoni, talmente tanto che la sua campagna antifumo tenta di indurre i fumatori ad abbandonare le sigarette offendendoli: li chiama scemi.
Ora, io che sono un fumatore non accanito, ma che ritengo un piacere assoluto farmi qualche sigaretta in certe parti della giornata, mi resta difficile capire il motivo per cui dovrei sentirmi uno scemo, proprio come recita lo spot del Ministero. Anche perché le sigarette che io fumo, e che mi danneggiano i polmoni, non le vado a comprare al mercato nero del tabacco, piuttosto in dei negozi con apposite licenze i quali versano allo Stato fior di quattrini per ogni pacchetto di sigarette venduto. Il proibizionismo non è roba dei giorni d'oggi, e ci mancherebbe altro, difatti ogni persona deve esser libera di avere i vizi che più la aggradano fino a danneggiare il proprio organismo a morte. Fumare come turchi, bere tanto e mangiare cibi altamente calorici e grassi. Nessuno Stato può pensare di limitare tale libertà ai propri cittadini, al massimo può esser affare della mamma e della dietologa. Ma anche in questo caso assistiamo a svariati fallimenti delle mogli che tentano di tenere a freno i disordini alimentari del marito.
E' infatti sbagliato far credere che il fumo sia la principale causa di morte di questi tempi: in prima ed in seconda posizione troviamo l'alimentazione e l'alcool, che miete vittime sempre più giovani.
Ma la campagna salutista ideata dal ministro Lorenzin ha, secondo me, poco a vedere con la volontà di salvaguardare la salute degli italiani: è un modo semplice per lavarsi la coscienza, poiché sappiamo che è lo Stato stesso ad avere il monopolio sulla vendita sigarette. Quindi iniziano con le scritte funeste sui pacchetti, del tipo "il fumo uccide", come se qualcuno pensasse che invece faccia bene, magari aiuti la respirazione. Proseguono con queste campagne antifumo idiote che riscuoto fischi, e forse finiranno col mettere sui pacchetti le immagini grottesche di organi rovinati dal fumo. E basta chiedere ad un medico per sapere che effetti devastanti come quelli raffigurati nelle foto si verificano una volta ogni morte di papa.
E' bene che il Ministro Lorenzin sappia che spetta ai genitori l'educazione dei figli, ad esempio far sapere loro quanto il fumo sia dannoso. Le paternali le fanno i genitori, non i Ministri. Questi ultimi, soprattutto, dovrebbero evitare di dare dello scemo a chi paga loro lo stipendio.
Ora, io che sono un fumatore non accanito, ma che ritengo un piacere assoluto farmi qualche sigaretta in certe parti della giornata, mi resta difficile capire il motivo per cui dovrei sentirmi uno scemo, proprio come recita lo spot del Ministero. Anche perché le sigarette che io fumo, e che mi danneggiano i polmoni, non le vado a comprare al mercato nero del tabacco, piuttosto in dei negozi con apposite licenze i quali versano allo Stato fior di quattrini per ogni pacchetto di sigarette venduto. Il proibizionismo non è roba dei giorni d'oggi, e ci mancherebbe altro, difatti ogni persona deve esser libera di avere i vizi che più la aggradano fino a danneggiare il proprio organismo a morte. Fumare come turchi, bere tanto e mangiare cibi altamente calorici e grassi. Nessuno Stato può pensare di limitare tale libertà ai propri cittadini, al massimo può esser affare della mamma e della dietologa. Ma anche in questo caso assistiamo a svariati fallimenti delle mogli che tentano di tenere a freno i disordini alimentari del marito.
E' infatti sbagliato far credere che il fumo sia la principale causa di morte di questi tempi: in prima ed in seconda posizione troviamo l'alimentazione e l'alcool, che miete vittime sempre più giovani.
Ma la campagna salutista ideata dal ministro Lorenzin ha, secondo me, poco a vedere con la volontà di salvaguardare la salute degli italiani: è un modo semplice per lavarsi la coscienza, poiché sappiamo che è lo Stato stesso ad avere il monopolio sulla vendita sigarette. Quindi iniziano con le scritte funeste sui pacchetti, del tipo "il fumo uccide", come se qualcuno pensasse che invece faccia bene, magari aiuti la respirazione. Proseguono con queste campagne antifumo idiote che riscuoto fischi, e forse finiranno col mettere sui pacchetti le immagini grottesche di organi rovinati dal fumo. E basta chiedere ad un medico per sapere che effetti devastanti come quelli raffigurati nelle foto si verificano una volta ogni morte di papa.
E' bene che il Ministro Lorenzin sappia che spetta ai genitori l'educazione dei figli, ad esempio far sapere loro quanto il fumo sia dannoso. Le paternali le fanno i genitori, non i Ministri. Questi ultimi, soprattutto, dovrebbero evitare di dare dello scemo a chi paga loro lo stipendio.
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