Comizi d'amore di Pasolini: se in cinquant'anni non è cambiata la coscienza sessuale degli italiani.
Riguardando oggi il film-intervista di Pasolini che uscì in Italia nel '65, un po' di tempo fa insomma, ci si accorge di un fatto: l'approccio della gente alle questioni sessuali non è affatto cambiato. Ma voglio parlare solo per me. Come risposero le persone intervistate da Pasolini cinquant'anni fa, ammetto di essere scettico verso le anomalie sessuali di coloro che io, molto soggettivamente, ritengo appunto anormali. Il che si collega ovviamente al tema dell'omosessualità e alla presenza o meno della omofobia diffusa, poiché ovviamente se tale sentimento si riscontrasse in comunità ristrette e non nell'intero paese non ci sarebbe il bisogno di parlarne. A tale proposito, rischiando di beccarmi dell'omofobo come per altro è già accaduto, non posso non ammettere che secondo me l'omosessualità, che di per sé non ha niente di sconvolgente, sfocia sempre più spesso in correnti grottesche di tale orientamento sessuale che lo portano ad essere inaccettabile. Per non parlare dei desideri che costoro trasformano in diritti inalinabili. E per quanto stia parlando per me, sono convinto che queste idee albergano nella mente di svariate persone. Quindi no, non sono pronto ad accettare di buon grado l'omosessualità e tutto ciò che si porta dietro, perché il modo di viverla oggi è alla Elton John, non alla Dolce e Gabbana, i quali come ricorderete furono vittime di un linciaggio mediatico internazionale avviato dal cantante inglese per aver detto che i figli in una coppia omosex sono artificiali, non naturali. Le associazioni Lgbt appaiono sempre più come delle lobby potentissime anziché come associazioni col fine di aiutare coppie di persone che si amano e che vengono discriminate dal mondo intero. Da qui la domanda fatidica: e se tuo figlio fosse omosessuale? Premettendo che non ho idea di cosa voglia dire avere un figlio, suppongo che un genitore non smetterebbe di amare la propria creatura in base all'orientamento sessuale di quest'ultimo, ma visto ciò che ho scritto sinteticamente poche righe fa, suppongo mi troverei in continuo disaccordo col mio amato pargolo nel caso lui pretendesse di sposare il suo fidanzato o addirittura di diventar padre. Alzerei quindi le braccia difronte al suo amore per gli uomini, mi incazzerei invece come una iena nel caso (sempre più frequente) in cui sbandierasse per strada questa sua inclinazione affettiva mettendone al corrente persone che non hanno alcuna voglia di sapere chi scopa con chi. E in quale modo.
Non credo che un gay o una lesbica siano pervertiti, ritengo però che lo diventino nel momento in cui non pongano limiti alla propria condotta sessuale dentro e fuori la camera da letto: ad esempio continuando a dire che è normalissimo che un bambino abbia due padri o due madri. Credo sia la miglior strada per arrivare a far avere ad un bambino tre padri e due madri a quattro zampe. E adesso l'ultimo punto: sì o no al libertinaggio sessuale? Ovvio che sì, poiché non vedo come qualcuno possa imporre una morale (in questo caso riguardante il sesso) al mondo intero. E' bene che ognuno goda come meglio crede, visto che usa il suo. Infatti ho appena finito di dire che l'omosessualità di per sé non ha niente di cui discutere animatamente, diventa però un argomento spinoso quando gli aderenti a tale orientamento mollano le briglie e si lasciano andare a spettacoli o richieste indecorose. Per esser chiari, è ovvio che un uomo abbia il diritto di cambiar sesso diventando donna. A quel punto può pure rimanere incinta, ma iniziano a sorgere dei problemi se alla fine partorisce portando di nuovo la barba perché durante i nove mesi di gravidanza ha pensato fosse meglio tornare allo stato originale. Ecco, (per altro fatto accaduto realmente) credo che il tizio in questo abbia mollato le briglie.
C'è poi tutto un discorso basato molto sulla retorica per cui, secondo il parere dei "vecchi" della precendente generazione, i giovani della nuova generazione sono in gran parte un branco di sfaticati e spudorati, tutto questo perché i più giovani hanno iniziato a scopare prima dei più vecchi. E infatti mi sorge il dubbio che questi ultimi parlino così per invidia.
Il punto veramente importante è che in cinquant'anni il parere degli italiani su alcune questioni riguardanti la sessualità non è cambiato affatto. Bigottismo? Non credo. Colpa delle Chiesa? Evitiamo questo genere di complottismo lasciandolo a Fedez. Tutto ciò è semplicemente il risultato di oltre duemila anni di storia, di civiltà e di cultura.
Ognuno può apprezzarlo o meno, ma criminale è chi tenta di insabbiare tutto ciò solo per un tornaconto strettamente personale.
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