Venti chilometri di passione-Capitolo 17
Molte volte mi è capitato di
sentire l’impellente bisogno di esternare a Giulia delle emozioni che stavo
provando in quel momento, di farle capire in che modo il fuoco che lei aveva
acceso in me stesse avvampandomi l’anima, di spiegarle quanto l’amassi.
Avevo
un concetto unico da farle comprendere meglio, ma non perché temessi che lei
non lo sapesse e se ne stesse scordando, credo piuttosto che lo volessi fare
per me, è come se quell’esigenza fosse mia. Sono infatti convinto che l’amore
sia una tipologia di sentimenti che non può essere né repressa né racchiusa
dentro il proprio cuore.
Va espulso, ma non cancellato, è ovvio. Si deve saperlo
domare, e credo che l’unico modo sia portare a conoscenza di questa nostra
situazione interiore il diretto interessato, anche perché quasi sempre si
indugia nel farlo per paura di essere rifiutati, quando invece ognuno di noi ha
un buon cinquanta per cento di possibilità che la persona amata possa
ricambiare a pieno il sentimento. E quindi si deve parlare, articolare i discorsi
nel miglior modo possibile ma far sapere tutto ciò che custodiamo nella nostra
anima.
Gli anni passano velocemente, e
dal Natale del 2012 in
un batter d’occhio ti ritrovi al Natale dell’anno dopo.
La sabbia dentro la
clessidra chiamata Vita scivola in giù più rapidamente di quanto si possa
pensare, e quella stessa sabbia è il contenuto della vita di ognuno di noi,
assume il senso e il significato che ogni persona sa o vuole darle e quindi,
pur scorrendo velocemente, le soddisfazioni che ne trarremo dipendono solo ed
esclusivamente dal nostro comportamento.
E l’amore è l’essenza della vita
umana, senza amore non si vive, con troppo amore si sta male, ma mai come si
sta se da soli o abbandonati.
La nostra vita non è fatta per
essere spesa come singoli, il che non vuol dire dover per forza sposarsi e
tirar su famiglia. Ripeto, l’essenza della vita è l’amore che va strappato dal
petto di ognuno di noi e porto a chi noi vogliamo sul palmo della mano, ma si
può amare anche una donna che non sia la propria moglie, spendere la propria
vita per fare il bene di qualcun altro, per migliorare la vita di qualcun
altro, poiché il genio di una persona ha un senso d’esistere se viene
utilizzato anche per dare a qualcun altro, in modo più o meno materiale o in
modo più o meno spirituale.
Madre Teresa bendava i lebbrosi e li accompagnava
con infinita dolcezza verso la morte, e queste persone non erano sole, cosa che
invece sarebbe probabilmente successa se non ci fosse stata lei, e quindi la
vita di quei disgraziati sarebbe finita nel peggiore dei modi, ripeto, in
solitudine.
D’altro canto, invece, un soggetto come Steve Jobs ha dato molto al
mondo intero in maniera diversa, ovvero ha fatto fare progressi alla scienza
informatica che probabilmente non avrebbe fatto o magari con molto ritardo. Si
è arricchito enormemente, è vero, ma è anche grazie a geni come lui che viviamo
in una fetta di mondo moderna e possiamo trarne tutti i benefici.
Scrivere un libro vuol dire dare
qualcosa ad altre persone.
Non è detto che uno ci riesca, ma l’importante è che
tu sia stato mosso dal desiderio di donare qualcosa al prossimo, di far godere
della tua saggezza o delle tue esperienze chi avrà la fortuna o la sfortuna di
leggere il tuo libro.
Scrivere un libro, per me, vuol
dire libertà, vuol dire spiattellare quel che magari diresti a voce ma non hai
il coraggio per farlo, e quindi ti prendi il tuo tempo per riflettere, per
organizzare i pensieri che affollano la mente e riportarli nero su bianco.
La vita ha senso senza la
libertà? No, assolutamente. E quindi se per me scrivere è sinonimo di libertà
assoluta, temo che dovrò far questo per il resto della mia esistenza, che il
mio libro vinca chissà quale premio o che rimanga nel cassetto della mia
scrivania, a disposizione solo di pochi.
Secondo me tutti i libri
andrebbero pubblicati, perché in tutti è presente un frammento della vita dello
scrittore, piccolo pezzetto che potrebbe risultare utile anche solo per un
lettore su un milione, ma non per questo ritenibile inutile. Purtroppo non
succede questo. Le case editoriali sono obbligate a fare selezione e a
pubblicare non tutti i libri, per un fatto economico suppongo. Infatti oggi
tutto ha un prezzo, a quanto pare anche la libertà.
La libertà ha un prezzo non per
forza monetario, infatti se dichiari il tuo amore ad una persona rischi di essere
rifiutato o anche preso in giro, e questo è il prezzo che tutti prima o poi
dobbiamo pagare. Il prezzo che pagavo io quando tentavo di esternare
interamente i miei sentimenti a Giulia era di non essere compreso, di apparire
confuso, di trasmetterle insicurezza anziché serenità e gioia.
Glielo dissi e
lei mi pregò di farlo comunque.
Era sabato sera e tornavamo da una cena a
Viareggio, in un posto strano e divertente che lei aveva scoperto.
“Giulia, il fatto è che ho una
valanga di parole in gola pronte ad uscire ma non so come comporre le frasi.
Cioè conosco perfettamente il concetto ma non riesco a fartelo comprendere”.
“Se hai qualcosa da dirmi l’unica
soluzione è che tu provi a dirmela, altrimenti credo che ti sentirai peggio di
come ti senti ora”.
“Te sei particolare, e non perché
sei la mia fidanzata, ma per come sei fatta. Non hai idea di quanta ricchezza
tu mi stia donando stando insieme a me, concedendomi la tua brillantezza. Alle
volte temo di non essere in grado di ricambiare, ma mi dico anche che se stai
con me da un anno forse qualcosa son riuscito pure io a darti. Inconsapevolmente,
ed è questo il bello della storia. Noi due ci completiamo a vicenda senza
volerlo intenzionalmente, ed è per questo che alle volte mi trovo a pensare che
tu sia una sorta di anima gemella.”
“Credo di capire quel che mi stai
dicendo, e non starei con te, e non avrei scelto te se non avessi fiutato
qualcosa di particolare, qualcosa che non è esprimibile a parole. Ma cerchiamo
di non prometterci amore eterno perché non si sa mai che cosa può riservarci la
vita.”
La vita. La libertà. Vanno sempre
a braccetto.
E poi di mezzo c’è l’amore, che
grazie alla libertà può impartire delle lezioni monumentali, dolorosissime,
poiché non si ama per forza, ma si ama perché si è liberi e quindi molto spesso
c’è chi si ritrova a dedicare la propria vita ad una persona che neanche se lo
fila, e non c’è libertà più grande di questa, più grande dell’amore.
Si ama e si è liberi.
Nel frattempo si vive.
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