Dimmi perché festeggi il 25 aprile, ed io ti dirò chi sei.
E' da poco passato l'anniversario della festa della liberazione italiana dalle forze naziste.
E' una data sicuramente importante per noi italiani e mai dovremo smettere di ringraziare gli anglo americani per l'immenso favore che concessero quel 25 aprile del 1945.
L'istituzione, quindi, di questo giorno di festa è comprensibile e De Gasperi, Presidente del Consiglio di quel tempo e il Principe Umberto, Luogotenente del Regno d'Italia, mi trovano tutt'oggi pienamente d'accordo con la loro scelta.
Ma si sa, di fronte a scelte di questo tipo e di questa portata i parassiti e gli intrusi, che hanno come solo scopo quello di strumentalizzare il festeggiamento per ricordarci chi sono, questi soggetti poco raccomandabili si insidiano e fanno loro una giornata che davvero non gli appartiene.
E girare per le città e sentire i cori dei festeggiamenti proveniente dalle Case del popolo e dai Circoli arci ne è la prova.
Mi domando come una festa di liberazione dalla dittatura possa appartenere anche a persone che auspicavano nella presa di potere da parte delle forze comuniste, persone che hanno combattuto fianco a fianco con gli anglo americani fingendosi portatori dei valori democratici perché in realtà erano assetati di sangue, di vendetta e di dittatura. Questo termine terribile e temibile non scompare mai.
Ho letto ieri dopo pranzo sul giornale che in piazza Duomo a Milano i giovani facinorosi che ancora oggi si sentono partigiani in lotta contro una dittatura che non esiste, hanno cantato e fatto cori invocando la morte dei Marò, quei due galantuomini che portano in giro per il mondo il tricolore italiano e che sono ancora oggi detenuti in India contro le leggi internazionali.
Ancora mi domando come una feste di questo tipo possa appartenere a violenti ed ignoranti di questo stampo.
Il 25 aprile, a parer mio, si festeggia la democrazia e la non violenza, perché della dittatura la violenza è il primo carattere distintivo.
Continuo a domandarmi come questa giornata possa essere festeggiata anche da un personaggio dell'ultra sinistra come Nichi Vendola, quel Nichi Vendola che definì, durante un comizio del suo partito, "giovane eroe" Carlo Giuliani, quel Carlo Giuliani prematuramente morto mentre stava per uccidere un carabiniere durante le famose giornate di guerriglia a Genova, nel G8 del 2001.
I partigiani combattevano i nazifascisti per mandare al potere il comunismo, la dittatura più feroce e sanguinaria che la memoria umana ricordi. I libri di Pansa sono chiari e colmi di prove. Mi domando questo, se loro fossero riusciti nel loro intento, oggi suppongo non potremmo festeggiare nessuna liberazione dato che saremmo in un regime comunista, e allora per che cavolo i compagni festeggiano questa data?
Non so, mi sembra di vivere continuamente una realtà assurda, piena di contraddizioni e prese in giro, eppure nessuno alza il tono della voce e si schiera contro queste assurdità per altro oggettive e palesi.
Non vorrei apparire esagerato eh, ma probabilmente quando Brunetta parla di "regime della sinistra" tutti i torti non li ha.
E' una data sicuramente importante per noi italiani e mai dovremo smettere di ringraziare gli anglo americani per l'immenso favore che concessero quel 25 aprile del 1945.
L'istituzione, quindi, di questo giorno di festa è comprensibile e De Gasperi, Presidente del Consiglio di quel tempo e il Principe Umberto, Luogotenente del Regno d'Italia, mi trovano tutt'oggi pienamente d'accordo con la loro scelta.
Ma si sa, di fronte a scelte di questo tipo e di questa portata i parassiti e gli intrusi, che hanno come solo scopo quello di strumentalizzare il festeggiamento per ricordarci chi sono, questi soggetti poco raccomandabili si insidiano e fanno loro una giornata che davvero non gli appartiene.
E girare per le città e sentire i cori dei festeggiamenti proveniente dalle Case del popolo e dai Circoli arci ne è la prova.
Mi domando come una festa di liberazione dalla dittatura possa appartenere anche a persone che auspicavano nella presa di potere da parte delle forze comuniste, persone che hanno combattuto fianco a fianco con gli anglo americani fingendosi portatori dei valori democratici perché in realtà erano assetati di sangue, di vendetta e di dittatura. Questo termine terribile e temibile non scompare mai.
Ho letto ieri dopo pranzo sul giornale che in piazza Duomo a Milano i giovani facinorosi che ancora oggi si sentono partigiani in lotta contro una dittatura che non esiste, hanno cantato e fatto cori invocando la morte dei Marò, quei due galantuomini che portano in giro per il mondo il tricolore italiano e che sono ancora oggi detenuti in India contro le leggi internazionali.
Ancora mi domando come una feste di questo tipo possa appartenere a violenti ed ignoranti di questo stampo.
Il 25 aprile, a parer mio, si festeggia la democrazia e la non violenza, perché della dittatura la violenza è il primo carattere distintivo.
Continuo a domandarmi come questa giornata possa essere festeggiata anche da un personaggio dell'ultra sinistra come Nichi Vendola, quel Nichi Vendola che definì, durante un comizio del suo partito, "giovane eroe" Carlo Giuliani, quel Carlo Giuliani prematuramente morto mentre stava per uccidere un carabiniere durante le famose giornate di guerriglia a Genova, nel G8 del 2001.
I partigiani combattevano i nazifascisti per mandare al potere il comunismo, la dittatura più feroce e sanguinaria che la memoria umana ricordi. I libri di Pansa sono chiari e colmi di prove. Mi domando questo, se loro fossero riusciti nel loro intento, oggi suppongo non potremmo festeggiare nessuna liberazione dato che saremmo in un regime comunista, e allora per che cavolo i compagni festeggiano questa data?
Non so, mi sembra di vivere continuamente una realtà assurda, piena di contraddizioni e prese in giro, eppure nessuno alza il tono della voce e si schiera contro queste assurdità per altro oggettive e palesi.
Non vorrei apparire esagerato eh, ma probabilmente quando Brunetta parla di "regime della sinistra" tutti i torti non li ha.
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