Gonzo e furbo, ma almeno non palloso!
Allora, in Italia rubano tutti ed è per questo che il nostro paese finirà male. Poi vediamo, le banche sono delle associazioni a delinquere che si finanziano col mercato della cocaina. Ovviamente in Italia si è anche persa la bussola della moralità, in particolare nei Palazzi del Potere ( ogni riferimento a persone basse che vivono ad Arcore è puramente casuale ). In fine dobbiamo sapere che, tre mesi or sono, dieci milioni di italiani hanno fatto la propria scelta difronte le urne perché sono gonzi, nonché fessacchiotti, o furbetti, cioè opportunisti. Al Salone del Libro di Torino la créme de la créme dei salotti buoni o della Milano bene si è seduta comodamente su delle poltroncine rosse vellutate, su di un palco, per raccontarti nuovamente chi sono i presentabili e chi no, chi sono gli onesti e chi no, chi ha votato intelligentemente e chi no. Ovviamente i radical chic sul palco, che ormai sono solo radical e non più chic, stanno dalla parte dei bravi e buoni per definizione.
Chessò, Saviano, Scalfari ed Emmot, il primo ed il terzo una coppia di scrittori che vedono solo nero e marcio pur vivendo alla grande anche grazie a ciò che disprezzano nei loro romanzi pallosi. Insomma sono tutti professionisti della parola e della scrittura tanto che potrebbero alzare il livello dei loro monologhi fino a farli diventare quasi piacevoli, senza, quindi, ergersi a moralizzatori e giudicatori finali, senza metterci quel pizzico di astio che tra le altre cose poco si addice a delle barbe bianche. Ti addormenti perché son discorsi fritti e rifritti, come la storia del “negro e ricchione alla Kyenge e a Vendola sono insulti, puttana e nano alla Santanchè e a Brunetta sono vocaboli poco carini ma non meritevoli di attenzione”. Io, per quanto lo ritenga assurdo, neanche ci faccio più caso ad epiteti del genere “gonzo e furbetto” solo perché ho votato Berlusconi a Febbraio, come me moltissimi altri che ormai tendono ad emarginare questi filosofi del buon vivere e del buon costume.
Con tutto rispetto, ma Scalfari molto probabilmente ha meno anni da vivere rispetto a me, quindi, che lui spari le sue penultime cartucce caricandole con merda mista a pregiudizi contro di me e i miei rappresentanti, mi fa solamente sorridere, anche perché di tutte le previsione che da vent’anni si affanna per fare non ne ha azzeccata una e chi tanto lui odia continua a vincere, alla faccia sua! Di Saviano ho già parlato in un altro articolo, e su Emmot fatemi scrivere una cosa semplice quanto diretta: pensa ai cazzacci tuoi e scrivi i tuoi libri su tua madre, non sul mio paese, porca miseria! Conosciamo i nostri problemi e non c’è bisogno che uno straniero ce li ripeta solo per entrare nelle grazie di editori, politici e giornalisti. Io di prese per il culo, di paternali e di risatine sull’Italia ne ho fin sopra i capelli, soprattutto se vengono da fuori il confine (ogni riferimento ad ex capi di governo francese è puramente casuale).
Chessò, Saviano, Scalfari ed Emmot, il primo ed il terzo una coppia di scrittori che vedono solo nero e marcio pur vivendo alla grande anche grazie a ciò che disprezzano nei loro romanzi pallosi. Insomma sono tutti professionisti della parola e della scrittura tanto che potrebbero alzare il livello dei loro monologhi fino a farli diventare quasi piacevoli, senza, quindi, ergersi a moralizzatori e giudicatori finali, senza metterci quel pizzico di astio che tra le altre cose poco si addice a delle barbe bianche. Ti addormenti perché son discorsi fritti e rifritti, come la storia del “negro e ricchione alla Kyenge e a Vendola sono insulti, puttana e nano alla Santanchè e a Brunetta sono vocaboli poco carini ma non meritevoli di attenzione”. Io, per quanto lo ritenga assurdo, neanche ci faccio più caso ad epiteti del genere “gonzo e furbetto” solo perché ho votato Berlusconi a Febbraio, come me moltissimi altri che ormai tendono ad emarginare questi filosofi del buon vivere e del buon costume.
Con tutto rispetto, ma Scalfari molto probabilmente ha meno anni da vivere rispetto a me, quindi, che lui spari le sue penultime cartucce caricandole con merda mista a pregiudizi contro di me e i miei rappresentanti, mi fa solamente sorridere, anche perché di tutte le previsione che da vent’anni si affanna per fare non ne ha azzeccata una e chi tanto lui odia continua a vincere, alla faccia sua! Di Saviano ho già parlato in un altro articolo, e su Emmot fatemi scrivere una cosa semplice quanto diretta: pensa ai cazzacci tuoi e scrivi i tuoi libri su tua madre, non sul mio paese, porca miseria! Conosciamo i nostri problemi e non c’è bisogno che uno straniero ce li ripeta solo per entrare nelle grazie di editori, politici e giornalisti. Io di prese per il culo, di paternali e di risatine sull’Italia ne ho fin sopra i capelli, soprattutto se vengono da fuori il confine (ogni riferimento ad ex capi di governo francese è puramente casuale).
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