Brescia, democrazia sospesa, a parer mio.
Potremmo decidere di usare il concetto “sospensione della democrazia” in modo proprio e adatto, per una santa volta, riferendoci ad esempio alla manifestazione anti-manifestazione (pardon per il gioco di parole) inscenata a Brescia, qualche giorno fa, da Sel e M5s ai danni del meeting popolare (voglio usare questo termine anglosassone e borioso anche per un incontro in piazza tra gente comune) organizzato dal Pdl.
Si insomma, il solito palco azzurro, il solito Cavaliere ingessato attaccato ai microfoni, la solita piazza gremita e, come sempre, i contestatori che, da veri indignati e difensori della Carta costituzionale, si son presi la briga e l’onere di perdere la voce per ribadire il proprio pensiero su quel gruppetto di signori e signore per il quale 15 mila persone si erano adunate. Giusto urlare contro il politico sopra un palco che sbraita facendosi forte del microfono che stringe in mano, poco giusto insultarlo, anche se può esser concepibile, assolutamente da evitare e da denunciare l’aggressione fisica e verbale ai danni dei politici che si stanno facendo largo tra la folla per andare ad esercitare un loro diritto e, a maggior ragione, ai danni del popolo partecipante alla manifestazione in causa.
Non per fare retorica eh, ma a Brescia le onorevoli azzurre si sono beccate della troia e degli sputi in testa, e il popolo azzurro presente l’urlo mafiosi mafiosi e, uno di loro, pure un taglio su uno zigomo. Si deve sapere che, da dove partivano i cori e gli sputi, erano issate le bandiere del Sel e del M5s, due partiti che non accettano di essere classificati come estremisti e che soprattutto negano che degli estremisti si siano accodati nelle loro fila. Sono stati cattivi e dispettosi, evito di dilungarmi su questo aspetto, piuttosto mi voglio divertire ad immaginare cosa sarebbe successo se sul palco ci fosse stato Vendola e dalle parti con le bandiere alzare a mo’ di stendardo di guerra gli elettori berlusconiani. Apriti cielo e spalancati terra, attentato alla democrazia, Costituzione calpestata, Berlusconi dimettiti (non si sa neanche da cosa), Pdl partito di fascisti, Brunetta mezza sega e Santanchè poco di buona, tanto voglio dire, visto che ci siamo distribuiamo insulti. Pero’ sul palco c’era Berlusconi e gli sputati erano i berlusconiani, quindi i tromboni di Repubblica si sono indignati perché era una manifestazione contro la magistratura, il Pd perché ha partecipato il ministro dell’Interno, nonché segretario del Pdl e la presidentessa della Camera ha taciuto per 24 ore salvo poi dare contro Sallusti che si era permesso di ricordarle che non può incazzarsi solo quando quella presa di mira è lei. Ho capito alcune cose: scendere in piazza non è diritto di tutti, ci sono donne di serie A e di serie B, la Boldrini si autoqualifica in serie A e i partiti che si definivano comunisti sono, invece, i fascisti di oggi.
Si insomma, il solito palco azzurro, il solito Cavaliere ingessato attaccato ai microfoni, la solita piazza gremita e, come sempre, i contestatori che, da veri indignati e difensori della Carta costituzionale, si son presi la briga e l’onere di perdere la voce per ribadire il proprio pensiero su quel gruppetto di signori e signore per il quale 15 mila persone si erano adunate. Giusto urlare contro il politico sopra un palco che sbraita facendosi forte del microfono che stringe in mano, poco giusto insultarlo, anche se può esser concepibile, assolutamente da evitare e da denunciare l’aggressione fisica e verbale ai danni dei politici che si stanno facendo largo tra la folla per andare ad esercitare un loro diritto e, a maggior ragione, ai danni del popolo partecipante alla manifestazione in causa.
Non per fare retorica eh, ma a Brescia le onorevoli azzurre si sono beccate della troia e degli sputi in testa, e il popolo azzurro presente l’urlo mafiosi mafiosi e, uno di loro, pure un taglio su uno zigomo. Si deve sapere che, da dove partivano i cori e gli sputi, erano issate le bandiere del Sel e del M5s, due partiti che non accettano di essere classificati come estremisti e che soprattutto negano che degli estremisti si siano accodati nelle loro fila. Sono stati cattivi e dispettosi, evito di dilungarmi su questo aspetto, piuttosto mi voglio divertire ad immaginare cosa sarebbe successo se sul palco ci fosse stato Vendola e dalle parti con le bandiere alzare a mo’ di stendardo di guerra gli elettori berlusconiani. Apriti cielo e spalancati terra, attentato alla democrazia, Costituzione calpestata, Berlusconi dimettiti (non si sa neanche da cosa), Pdl partito di fascisti, Brunetta mezza sega e Santanchè poco di buona, tanto voglio dire, visto che ci siamo distribuiamo insulti. Pero’ sul palco c’era Berlusconi e gli sputati erano i berlusconiani, quindi i tromboni di Repubblica si sono indignati perché era una manifestazione contro la magistratura, il Pd perché ha partecipato il ministro dell’Interno, nonché segretario del Pdl e la presidentessa della Camera ha taciuto per 24 ore salvo poi dare contro Sallusti che si era permesso di ricordarle che non può incazzarsi solo quando quella presa di mira è lei. Ho capito alcune cose: scendere in piazza non è diritto di tutti, ci sono donne di serie A e di serie B, la Boldrini si autoqualifica in serie A e i partiti che si definivano comunisti sono, invece, i fascisti di oggi.
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