Pacifista de che?
L’ignoranza e l’ottusità spesso vanno a braccetto: mi fanno ridere quelli che si sentono pacifisti solo perché hanno attaccato in giardino la bandiera colorata con la scritta bianca, e d’altro canto mi dispiaccio per coloro che invece danno la vita per inseguire quell’ideale tanto mal trattato in casa propria.
Mi sbellico quando sento parlare di un movimento pacifista, come se ne esistesse uno guerrafondaio, come se essere pacifisti non fosse una caratteristica comune e come se, essendolo, acquisissi punti agli occhi del comune giudizio. Mi piego in due ogni qualvolta vedo sventolare la bandiera arcobaleno ai comizi della sinistra, i soliti ominicchi che detestano gli Stati Uniti e le loro guerre solo per fini nazionalisti, ma che benedicono Hamas, il quale bombarda da diversi annetti Israele, lo stesso popolo che stava per essere cancellato a metà del secolo scorso.
Non si possono più sopportare i comunisti, o sedicenti tali, che si ergono massimi esponenti del pacifismo universale, salvo poi ricordarsi di militare per un ideale che ha fatto 93 milioni di morti nel mondo e ne sta facendo ancora. Devo pero’ dargli atto che Stalin non era un granchè nelle guerre, ciò in cui era ferrato erano piuttosto le carestie indotte… Mi fanno ridere le associazioni cattoliche italiane che organizzano, almeno una volta l’anno, la classica merenda per la pace o camminata per la pace. Pensano forse di insegnare, ai bambini partecipanti, il significato di quella parola, tanto importante quanto stuprata, rimanendo dietro a dei cartelloni con il panino con la nutella in mano?
Io non sono un pacifista perché amo la pace ed odio la guerra, ma soprattutto perché non ho la necessità di farlo sapere a quella parte di mondo che vive un periodo di pace, neanche dovessi far diventare invidiosi i popoli disgraziati dilaniati dalle guerre!
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