"Le mie idee, uno schermo e una tastiera sono per me come i capelli di Sansone. Privatemene e diventerò indifeso".

Io sconvolto

, by Yoga

Mi ha sconvolto molto la foto di due uomini fidanzati con in braccio due gemellini neonati, avuti grazie all’ affitto di utero effettuato negli Stati Uniti. Mi ha sconvolto perché quello è il vero egoismo, il volersi realizzare anche come padre quando pero’ non si può assicurare una madre al tanto sospirato figlio. Sono sconvolto per la faciloneria con la quale il quotidiano da cui ho appreso la notizia ne parlava con la massima tranquillità, tentando di infondere normalità. 
Mi ha fatto venire i conati di vomito pensare a quelle creature indifese che sono state messe al mondo da un utero in affitto, solo per placare la depressione di due omosessuali che si sentono un po’ padri e un po’ madri. 
Quei due visini rossi ce li ho ancora stampati in fronte e il saperli fisicamente vicini a me, mi mette angoscia. Mi fa ribrezzo un sistema legislativo che non permette nè l’affitto di uteri, nè l’adozione di bimbi da parte di coppie omosessuali ma che, allo stesso tempo, permette tutto ciò solo perché è stato fatto all’estero in un paese per alcuni versi più arretrato del nostro. 
La mercificazione del corpo di cui sto parlando è assai peggiore di quella che avviene nel più squallido dei bordelli. Almeno lì le baldracche sono consapevoli di darsi totalmente per la felicità di qualcuno, quelle due creature sono state invece costrette. Provo paura quando sento parlare di “seconda tipologia di famiglia che si sovrappone a quella naturale”, perché di quest’ultima si parla e se ne tesse le lodi nella Costituzione e personalmente cerco di rispettarla. 
Non sono il solo a pensarla così, ne sono certo, ma nessun manifestante scende per le strade o, lo tolgo dalla scomodità, scrive un articolo nella prima pagina di un bel quotidiano nazionale. Paura, disprezzo e vergogna. 
Ecco ciò che provo.

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