Tirare le somme.
Siamo alla fine dell’anno. Fortunatamente abbiamo riso in faccia ai Maya il 21 Dicembre scorso e ci siamo preparati per la festività natalizia. Trascorsa pure questa (non aggiungo altro al mio precedente articolo) l’attenzione si rivolge ai festeggiamenti per la fine di questo 2012.
Duemiladodici, trecentosessantacinque giorni, per capirne meglio la durata. Di regola, appunto, ci si concentra su come festeggiare in maniera più appropriata l’evento e, solo se si ha tempo, ci si ferma un attimo a liberare la nostra Mente e a farci scorrere gli eventi che per noi hanno segnato maggiormente questo anno. La maturità per me, o anche l’aver festeggiato un anno con Giulia.
Per altri la morte di un caro o la venuta al mondo di un bimbo. Promozioni o licenziamente, aumenti o riduzioni. Ognuno ha le sue. Anche l’aver avuto al comando per oltre tutto il 2012 un Governo di teocrati non votati da noi plebei.
Già, sono sicuro che questo fatto ci accomuna tutti, sia che uno ne fosse felice o infelice, come me. Voglio dire che è stato un evento grandioso, tragico e anche unico per qualcuno. Ed oltre ad accumunarci potrebbe dividerci, perché suppongo che se mettessi Monti davanti ad uno delle migliaia di imprenditori che hanno dovuto chiudere i battenti a causa dei neri magheggi del bocconiano, quest’ultimo farebbe una gran brutta fine, con successiva rivolta di coloro che lo hanno sostenuto e che lo sostengono ancora. Insieme all’esperienza/razzia del Governo tecnico, abbiamo riprovato l’ebrezza di essere conquistati e poi manovrati dall’egemone Germania. La guerra non è stata chiaramente combattuta a cannonate ma piuttosto a colpi di spread e di Imu.
Due armi micidiali, la seconda ha anche seminato qualche morto qui nel Belpaese, vedi i suicidi che ci sono stati a causa dell’impossibilità, per alcuni, di pagare questa imposta. Al posto di Adolfo c’è Angela, uno maschio e l’altra femmina, uno baffuto e l’altra inchiavabile. Comunque entrambi con una grinta e fierezza tipica del popolo germanico. Noi, come 70 anni fa, succubi e col capo chino.
C’è stato chi ha tifato perché si arrivasse a questo punto e c’è stato chi, addirittura, ha lavorato affinchè ci arrivassimo. Sono coloro che hanno permesso che la culona ci ridesse dietro per i fatti personali dell’allora Presidente del Consiglio o che i giornali tedeschi ci impartissero lezioni su come scegliere i Capitani delle nostre navi da crocera. C’è chi ha permesso tutto questo e coloro sono i maggiori responsabili di una possibile brutta fama che ha l’italiano all’estero. Scusate la volgarità, ma è proprio vero che la storia non insegna mai un cazzo!
Vabè anno nuovo, vita nuova… Magari!
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