Immigrazione: il naufragio dell'impopolare sinistra italiana
Salvini ha fatto molto e più di quanto ci saremmo aspettati. Al netto dei tecnicismi e delle disposizioni di cui tutti si infischiano, la parola d’ordine da qui in avanti sarà “zero clandestini”. Le intenzioni sono fondamentali in tempi come questi in cui il battaglione degli immigrazionisti, da Saviano alla Boldrini a Strada, organizza un fuoco incessante contro chi decide di imboccare la strada dell’ordine e della riscossione della sovranità nazionale. Le intenzioni sono fondamentali perché l’immigrazione clandestina di massa, che per modalità sembra più una deportazione, è divenuta lo spartiacque tra coloro che mirano alla sostituzione etnica e numerica degli autoctoni con gli afro-islamici e coloro che, al contrario, giudicano questo andazzo come una perdita di sé stessi, uno sfaldamento delle fondamenta culturali su cui si regge una nazione e un piano vigliacco elaborato da pochi contro molti. Che l’Europa si giri dall’altra parte e si limiti a dire che l’essenziale è salvare vite è la prova provante del fatto che del nostro destino siamo solo noi gli artefici. Oggi più che mai.
Per capirlo ci sono voluti alcuni governi di sinistra e circa seicentomila clandestini entrati in Italia: ogni paese tira l’acqua al proprio mulino, e la velleitaria speranza che gli altri si facciano portatori dei nostri interessi rimarrà appunto tale. Chiacchiere, aria fritta, roba da meeting a Bruxelles in cui, tra sorrisi e aperitivi, si condanna Orban e il mostro Trump. Le istituzioni europee si sono scollate dalla realtà quotidiana che genera ansie e preoccupazioni, limitandosi a bacchettare lo scolaro impertinente tramite lo spauracchio dei mercati e dello spread. Il Partito democratico e i suoi colonnelli si accodano silenziosamente. Dopo la rimbussolata del 4 marzo, essi ritengono opportuno concentrarsi sulla presunta anima fascista e razzista dell’attuale governo. Le bacchettate, dunque, le meritano più che altro loro. E fanno tutto questo pazziare, stralunati come sono, fingendo di non ricordare che negli ultimi sette anni hanno retto loro i governi scrivendone e attuandone i programmi.
Clandestini zero perché? Il motivo è drammaticamente semplice: una nazione è sovrana all’interno dei propri confini, e questi ultimi rappresentano la differenza che c’è tra il paese Italia e una spiaggia libera: non è consentito entrarvi senza permesso e violando le leggi in proposito. Laddove avvenisse tutto ciò, il paese in questione cesserebbe di essere tale, perdendo prima di tutto il potere che, per sua stessa natura, esso impone all’interno dei propri confini. Poiché un paese privo di sovranità, privo di forza da imporre ai suoi cittadini, privo della personalità idonea per far stilare all’organo legislativo una lista di leggi imperative per tutti, si trasformerebbe in un’entità astratta e in una terra di nessuno. Chiunque vi approderebbe, vi pianterebbe il proprio vessillo, imporrebbe i propri usi e costumi e si batterebbe per controllare sempre maggiori porzioni di territorio. In un paese di questo tipo, accadrebbe ciò che è accaduto a Pisa pochi giorni or sono: un gruppo di venditori abusivi immigrati ha aggredito una pattuglia dei carabinieri obbligandoli a battere in ritirata. I miopi trascurano questi eventi particolari. I miopi o coloro che godono del caos. Quel gruppo di stranieri colto in flagranza di reato (vendevano appunto merce contraffatta e senza permessi) ha tecnicamente imposto la propria legge in quella porzione di territorio, ha cacciato il nemico, l’avversario, colui che voleva riportare la sovranità italiana in quella zona, ovvero le forze dell’ordine, e ha scolpito nello spazio e nella storia un messaggio chiaro e terribile: siamo riusciti a scalzare lo Stato dal suo ruolo di garante dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza. Una breccia è stata aperta.
La pretesa di accogliere chiunque senza imporre alcuna regole, elargendo a piene mani diritti senza pretendere in cambio l’ottemperanza di alcun dovere, va di pari passo con l’idea assurda che la cittadinanza sia possa concedere a chicchessia. E allora le ipotesi sono due: o si ritiene la cittadinanza un mero pezzo di carta, o si ritiene che chiunque possa divenire italiano perché il concetto stesso di italianità è ormai vuoto, privo di significato, come un secchio senz’acqua pronto ad essere riempito dal primo che passa. È una follia lucida e cinica che viene travestita da umanitarismo, da filantropia, da preoccupazione per i più deboli: tutte minchiate che servono per poter relegare il dissidente nel perimetro del pericoloso razzista e fascista, termini di cui ormai viene fatto un uso quotidianamente stupido. Insomma, se la lingua italiana ha ancora un significato, qualcuno dovrebbe dire al signor Gino Strada che il ministro Salvini non ha mai parlato di superiorità razziale nei confronti degli immigrati, e dunque la sua accusa di razzismo è priva di senso oltreché infamante. Pensate poi che di recente il presidente del Partito democratico, tale Orfini, ha accusato sottovoce l’ex ministro Minniti di aver favorito l’ascesa della destra con il suo piano di contrasto delle partenze dei migranti. Tradotto dal politichese, egli ha affermato che Minniti non avrebbe dovuto combattere il flusdo di clandestini come in effetti ha cercato di fare, perché in tal modo ha implicitamente dato ragione a coloro che da anni proponevano quella identica strategia. Il bene di un popolo, del tuo popolo, sacrificato sull’altare dei sondaggi.
Oltretutto, Malta è il porto sicuro più vicino ove queste Ong possono approdare. La pretesa di avere un’area di competenza di 250mila chilometri quadrati che si estende dalla Tunisia alla Grecia, coi relativi introiti derivanti dalla pesca e dalla prospezione petrolifera, affermando però al contempo di non essere in grado di accogliere immigrati risulta una presa in giro nei confronti di chi si è fatto carico per anni dei clandestini che si muovevano verso la Sacra Unione europea. E sembra che nel 2015 il prode Matteo Renzi avesse stretto un accordo col suo omologo Joseph Muscat (allora primo ministro maltese) per il quale, in cambio di alcuni diritti di prospezione petrolifera, l’Italia si sarebbe accollata tutti i migranti. Frontex, la guardia costiere europea, ha confermato tra l’altro che il solito governo Renzi barattò della flessibilità sui conti italiani con l’apertura incondizionata delle frontiere. Rivelazioni devastanti che danno l’idea di come nei precedenti anni sia stato svolto un meticoloso lavoro di destrutturazione dell’Italia, di disintegrazione dell’anima di questo paese ottenuta tramite la messa al bando di certe opinioni (le nostre) e con proposte suicide quali far divenire italiani coloro che mai potranno esserlo.
Ha detto Gino Strada che, a causa del ministro Salvini, potrebbe decidere di abbandonare questo paese. Siamo certi che molte Ong vorrebbe avere l’onore di averlo a bordo, trasportandolo magari in uno degli shit holes di cui parlava il buon Trump e di cui ‘sti filantropi d’accatto sembrano innamorati, prima che sia la nostra Italia a trasformarsi in un cesso senza porte.
Lorenzo Zuppini
Il Primato Nazionale - 11 giugno 2018
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