Maxi-emendamento al ddl Cirinnà: trionfa il buonsenso.
Il maxi-emendamento sul ddl Cirinnà fa tornare a sperare.
Ha detto il Renzi che non si deve più perder tempo, che così non si va da nessuna parte e che quindi questo emendamento che eliminerebbe una volta per tutte la stepchild adoption e affermerebbe la diversità tra unione civile e matrimonio, potrebbe rendere possile la approvazione della legge grazie ad una maggioranza piuttosto ampia. Ci domandiamo dove abbia vissuto fino ad oggi. O forse avrebbe preferito dare ascolto a Vendola (che ha già intenzione di recarsi all'estero per affittare un utero, e tutti noi speriamo che ciò non accada) e alla minoranza faziosa del suo Partito democratico? E' tutto molto buffo perché ci viene quotidianamente presentata una realtà che però non è quella normale, quella che dovrebbe essere. L'attuale governo non ha mai vinto alcuna elezione politica eppure si sente unto dal Signore e minaccia un cataclisma nel caso in cui il paese intero non si prostri ai suoi piedi. Ci possiamo passar sopra se tolgono l'Imu sulla prima casa, perché i quattrini risparmiati inducono a tapparsi occhi e orecchie. Ma nel caso di questi giorni, del ddl Cirinnà, la posizione assunta dal governo è assurda: pretende un seguito che non ha diritto d'avere. Il premier batte i piedi e si dice pronto a tutto, o quasi, pur di non fare la figura di quello che non viene preso sul serio, di quello in balia degli altri, dei piccoli partiti, degli Alfano.
Pare che questo maxi-emendamento affermi, in una sua parte, che l'utero in affitto è un reato universale, togliendo subito ogni dubbio a coloro che intravedevano nel ddl Cirinnà un ottimo modo per formare una sorta di famiglia 2.0, col partner che adotta il figlio avuto tramite la pratica dell'utero in affitto. Non tutti i mali vengono per nuocere, quindi. C'è allora la possibilità che questo governicchio metta qualche paletto sottolineando definitivamente la posizione dell'Italia riguardo le unione delle coppie omosessuali e la possibilità di riconoscer loro (o non riconoscere) il diritto ad avere figli. Che se lo tengano gli americani l'utero in affitto, e che nessuno tiri fuori la storiella che sarebbe illiberale negare ad alcune persone di avere figli. Il nocciolo del liberalismo sta nel non nuocere a coloro che ti stanno accanto, nel godere della propria libertà senza minare quella altrui. E il ddl Cirinnà, prevedendo fin dall'inizio l'adozione del figliastro da parte del partner omosessuale, andava molto oltre. Nessuno ha il diritto ad avere figli, poiché la genitorialità è una vocazione, è una possibilità eventuale. Altrimenti finiremmo per parificare un bambino ad un oggetto che ha la sola funzione di appagare una nostra voglia, un nostro desiderio. Voglio-un-computer-e-mi-compro-un computer. Voglio-un-figlio-e-mi-compro-un-figlio.
Quello che sta accadendo in questi giorni in Parlamento, e che accadrà prossimamente, potrà far tornare del buonsenso in questo strano paese.
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