Renzi non conosce il principio di realtà.
Renzi è pericoloso perché non conosce il principio di realtà.
Ha dichiarato durante un incontro con Hollande, ma a differenza sua, che per combattere l'Isis c'è bisogno di una coalizione estesa e di diplomazia. Ora, mi preoccupa assai quest'uscita del Renzi perchè in italiano il termine diplomazia significa "trattare, per conto dello Stato, affari di politica internazionale", il che presuppone che la strategia del governo italiano per rendere innocuo l'Isis sia sedersi ad un tavolo col suo leader per arrivare ad un compromesso. Per un fatto di maggioranza è lecito ritenere Renzi uno scriteriato, poiché ad oggi è l'unico che ancora parla di approccio diplomatico senza prendere minimamente in considerazione l'idea di bombardare lo Stato islamico. E' notizia recente che anche la Merkel ha dato ordine ai caccia tedeschi di sgranchirsi le ali sul cielo siriano e iracheno, così, tanto per vedere che aria tira da quelle parti. Potremmo perdonare al nostro premier un approccio così molle se lo scopo fosse quello di evitare di attirare le attenzioni dei terroristi su di noi. Ma partendo dal presupposto che mandare avanti i propri amici, rimanendo ben fermo in trincea, sarebbe una mossa vile e deludente, i conti non tornano perché il governo dovrebbe allora attuare misure decisamente più rigide per la difesa interna. Queste misure non esistono al momento, difatti migliaia di clandestini continuano a sbarcare sulle nostre coste, e se è vero che non abbiamo la certezza che tutti questi siano dei delinquenti, è altrettanto vero che nessuno può darci la sicurezza del contrario. In un momento di tragica emergenza si dovrebbe metter da parte buonismo e politically correct per guardare la realtà per quella che è, così da evitare determinate tragedie.
Renzi, in un monologo in cui somigliava paurosamente all'imitazione di Crozza, in un insieme di rime e frasi fatte, ha detto che verranno stanziati due miliardi: uno per la sicurezza interna, e uno per la cultura, perché a detta sua per ogni euro speso in sicurezza dobbiamo spenderne uno in cultura. Vuol forse bombardare i delinquenti islamici con grossi vocabolari nella speranza di procurar loro una grave emorragia interna? Battute a parte, del miliardo stanziato per la sicurezza nelle nostre città mi rallegro, il problema è che il governo ha dovuto attendere la mattanza di Parigi per comprendere che effettivamente c'è bisogno di maggior sicurezza, ma soprattutto il guaio è rappresentato dal fatto che tale miliardo è stato trovato poiché non verrà tagliata l'ires, l'imposta sul reddito delle società. Che lo Stato italiano non navighi nell'oro lo sappiamo ormai tutti, quindi un improvviso stanziamento di un miliardo presuppone una rinuncia da qualche altra parte, il punto è dove effettuare tale rinuncia. Il governo ha deciso fosse il caso di rimandare al 2017 il taglio di suddetta imposta, io, ma si sa che sono un gufo, avrei invece preferito veder tagliata la spesa di tre miliardi prevista per l'accoglienza dei clandestini. Visto che la sicurezza interna deve aumentare, in questo modo il governo avrebbe sia risparmiato quattrini, sia smesso di riempire l'Italia di persone sostanzialmente anonime (sono privi di documenti) che poi magicamente scompaiono nel nulla.
Ma si sa, Renzi è intoccabile, chi si lamenta di qualcosa è un gufo, chi dice di avvertire un leggero senso di paura fomenta il terrore, e chi dice che l'Isis rispecchia l'islam seguendo i precetti coranici è uno xenofobo ignorante.
Se il governo vuol davvero incrementare la cultura potrebbe cogliere l'occasione per rendere obbligatorio in tutte le scuole sia il presepe, sia il crocifisso. Perché questa è la nostra cultura.
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