Ma la Biasi e la Ferragni possono decidere di esser magre quanto vogliono? Certo che sì!
Seguo su Twitter Chiara Biasi, e non perché sia interessato ai suoi vestiti, manco al suo nuovo fidanzato (lui semplicemente lo invidio), piuttosto perché è bella, semplice, e mi pare pure intelligente. Di quell'intelligenza che non ti aspetti di trovare in una persona che campa indossando vestiti e fotografandoli. Da quando poi la scorsa Pasqua la trovai in una discoteca della Versilia, sostanzialmente sono rimasto folgorato dal suo corpo. C'è pure un'altra Chiara italiana altrettando famosa, di cognome fa Ferragni, e pure lei campa indossando vestiti e fotografandoli. Discreta pure lei ma non ai livelli della Biasi, e datemi pure del malato di mente.
Ma accantonando i miei commenti tipici di chi su Twitter passa troppo tempo, c'è una questione meritevole d'attenzione che vede interessate le nostre due fashion blogger: il loro stato fisico. Molte persone affermano che le due Chiare siano cadute nel baratro dell'anoressia, sempre che tali accusatori sappiano di cosa stanno parlando. Ma neanche questo è ciò che veramente mi interessa. Le definizioni mediche le lascio alla Treccani che sta prendendo polvere sulla libreria in salotto. Quel che ancor di più crea interesse in me è il motivo per cui due ragazze di cui niente sappiamo (se non che campano indossando vestiti e fotografandoli) debbano sorbirsi le melense accuse di mezza Italia che le ritiene fomentatrici dell'anoressia tra i giovani. E' un meccanismo (quello di individuare ogni tanto dei colpevoli di un male collettivo) che io detesto e di cui ho già espresso il mio piuttosto chiaro parere, come ad esempio nel caso del giovane morto per overdose al Cocoricò. La faccio breve: si può pretendere che due ragazze, diventate famose per i vestiti che indossano e che fotografano, si facciano portatrici del buon messaggio salutista secondo cui l'eccessiva magrezza è dannosa? Nel caso loro siano affette da tale male, dobbiamo censurarle con l'accusa di incitare le loro followers all'anoressia, o semplicemente dovremmo preoccuparci di educare i nostri figli a dovere facendoci poi delle grosse quantità di cazzi nostri? Questa è una strada piuttosto rischiosa perché con la faciloneria con cui berciamo che la Biasi si sta macchiando di tali colpe, potremmo anche accusarla di farsi vedere in giro con la sigaretta accesa o con un superalcolico in mano. D'altronde, se facciamo passare per vero che le persone famose devono dare il buon esempio (quando manco i genitori lo danno), potremmo con assoluta tranquillità stabilire per la categoria "vip" il proibizionismo.
Io, da buon maschio puro e rozzo, mi limito a sbavare sullo schermo del cellulare quando la Biasi pubblica una sua nuova foto, e credo che così debba essere, perché lei è grande e vaccinata ed ha pure due genitori che, eventualmente, affronteranno con lei quel suo presunto problema. Mal sopporto chi si permette di affrontare la questione anoressia-bulimia e derivati con la sufficienza dei 140 caratteri di Twitter. Ma ancor di più chi punta il dito contro queste due giovani sperando così di trovare una scusa al proprio fallimento come genitore ed educatore.
Ma accantonando i miei commenti tipici di chi su Twitter passa troppo tempo, c'è una questione meritevole d'attenzione che vede interessate le nostre due fashion blogger: il loro stato fisico. Molte persone affermano che le due Chiare siano cadute nel baratro dell'anoressia, sempre che tali accusatori sappiano di cosa stanno parlando. Ma neanche questo è ciò che veramente mi interessa. Le definizioni mediche le lascio alla Treccani che sta prendendo polvere sulla libreria in salotto. Quel che ancor di più crea interesse in me è il motivo per cui due ragazze di cui niente sappiamo (se non che campano indossando vestiti e fotografandoli) debbano sorbirsi le melense accuse di mezza Italia che le ritiene fomentatrici dell'anoressia tra i giovani. E' un meccanismo (quello di individuare ogni tanto dei colpevoli di un male collettivo) che io detesto e di cui ho già espresso il mio piuttosto chiaro parere, come ad esempio nel caso del giovane morto per overdose al Cocoricò. La faccio breve: si può pretendere che due ragazze, diventate famose per i vestiti che indossano e che fotografano, si facciano portatrici del buon messaggio salutista secondo cui l'eccessiva magrezza è dannosa? Nel caso loro siano affette da tale male, dobbiamo censurarle con l'accusa di incitare le loro followers all'anoressia, o semplicemente dovremmo preoccuparci di educare i nostri figli a dovere facendoci poi delle grosse quantità di cazzi nostri? Questa è una strada piuttosto rischiosa perché con la faciloneria con cui berciamo che la Biasi si sta macchiando di tali colpe, potremmo anche accusarla di farsi vedere in giro con la sigaretta accesa o con un superalcolico in mano. D'altronde, se facciamo passare per vero che le persone famose devono dare il buon esempio (quando manco i genitori lo danno), potremmo con assoluta tranquillità stabilire per la categoria "vip" il proibizionismo.
Io, da buon maschio puro e rozzo, mi limito a sbavare sullo schermo del cellulare quando la Biasi pubblica una sua nuova foto, e credo che così debba essere, perché lei è grande e vaccinata ed ha pure due genitori che, eventualmente, affronteranno con lei quel suo presunto problema. Mal sopporto chi si permette di affrontare la questione anoressia-bulimia e derivati con la sufficienza dei 140 caratteri di Twitter. Ma ancor di più chi punta il dito contro queste due giovani sperando così di trovare una scusa al proprio fallimento come genitore ed educatore.
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