I buonisti hanno sulla coscienza i settecento immigrati morti.
Sono settecento e sono davvero tanti. La colpa è di qualcuno, dev'esser di qualcuno, perché settecento anime morte annegate in questo modo gridano vendetta. Sono infatti le modalità che rendono questo fatto increscioso, grottesco. Esistono molti precedenti, segno che questo problema si pone ai nostri politici da anni. Il Mediterraneo è ormai un cimitero, il punto di non ritorno per migliaia di persone che, nell'illusione di trovare lavoro e felicità, si imbarcano su delle bagnarole con accanto gli aguzzini che pure organizzano il viaggio. Mafie nostrane e straniere fanno soldi a carrettate col mercimonio di persone che ormai si è trasformato in un mercato. Dovrebbero scontrarsi, questi scafisti che con difficoltà chiamo esseri umani, con le leggi intransigenti dell'Italia e dell'Europa, ma essendo quest'ultima inesistente quando la situazione lo richiede, almeno la prima dovrebbe far di tutto per evitare certi disastri combattendo chi ne trae profitto. Speranza vana. Il Papa che Roma accoglie fa demagogia e populismo citando versetti vengelici che predicano l'aiuto ai bisognosi, che comandano di dar da bere agli assetati e pane agli affamati, ma qui di pane di acqua ce n'è sempre di meno. La Presidentessa della Camera rilascia interviste che sotto il profilo contenutistico son pari ad un guscio vuoto, ripropone le solite frasi melenze ed intrise di irresponsabile buonismo sul nostro dovere di accogliere indiscriminatamente chiunque, senza fare riferimento ai dati riguardanti lo scorso anno: nove mila immigrati su trecentosessanta mila hanno ottenuto l'asilo politico, dunque gli altri sono arrivati qui per ragioni economiche od altro, quindi senza il diritto internazionalmente riconosciuto di essere accolti. La signora Boldrini rappresenta un'istituzione della Repubblica eppure non è affatto super partes come invece la legge vorrebbe: se le dà di santa ragione col Salvini che, apprezzabile o meno, espone le sue idee e fa anche campagna elettorale. Lei, rispondendo colpo su colpo, viola il suo dovere d'esser sopra le parti, porta avanti le tesi del suo partito (Sel) e quindi fa ingiustamente campagna elettorale. Ma in che mani siamo finiti?
E il governo? Aria fritta, questa è l'espressione più azzeccata. E' terminato da poco il semestre europeo a conduzione italiana, ma l'enorme problema di immigrazione selvaggia che ammorba l'Italia e gli italiani, evidentemente, non è stato trattato. E questa sarebbe la giovinezza al potere? Ho sempre avuto ragione nel dire che l'età non conta, perché per esser buoni politici si deve essere, prima di tutto, capaci. La capacità è data dall'esperienza, e dubito che un trentottenne arrogante ne disponga.
Il Renzi dovrebbe parlar chiaro: i posti di lavoro non ci sono neanche per gli italiani, quindi tanto meno per gli stranieri pieni di belle speranze. Ed uno stipendio che garantisca autonomia economica e vita dignitosa è indispensabile per potersi integrare. Permetter loro di arrivar qui, non garantirgli un posto di lavoro, quindi una casa, alimentare il conflitto sociale tra poveri costringendo gli immigrati all'accattonaggio, è inimmaginabile per un Paese occidentale in cui la dignità della persona è al centro dell'interesse collettivo. Senza pensare al rischio che quei disgraziati corrono durante la traversata del Mediterraneo. Sorvolando sugli scandali romani che hanno riguardato certe cooperative rosse che lucravano sull'immigrazione clandestina. Facendo finta di non ricordare quella sinistra viscida che spalleggiò Obama e Sarkozy quando scatenarono la Primavera araba col solo intento di fregar Berlusconi.
Avrei un paio di idee su come risolvere il problema (anche) da soli, ma mi fermo qui.
Io dico che costoro hanno di che riflettere, perché non è possibile continuare ad incolpare di un problema chi quel problema lo solleva.
E il governo? Aria fritta, questa è l'espressione più azzeccata. E' terminato da poco il semestre europeo a conduzione italiana, ma l'enorme problema di immigrazione selvaggia che ammorba l'Italia e gli italiani, evidentemente, non è stato trattato. E questa sarebbe la giovinezza al potere? Ho sempre avuto ragione nel dire che l'età non conta, perché per esser buoni politici si deve essere, prima di tutto, capaci. La capacità è data dall'esperienza, e dubito che un trentottenne arrogante ne disponga.
Il Renzi dovrebbe parlar chiaro: i posti di lavoro non ci sono neanche per gli italiani, quindi tanto meno per gli stranieri pieni di belle speranze. Ed uno stipendio che garantisca autonomia economica e vita dignitosa è indispensabile per potersi integrare. Permetter loro di arrivar qui, non garantirgli un posto di lavoro, quindi una casa, alimentare il conflitto sociale tra poveri costringendo gli immigrati all'accattonaggio, è inimmaginabile per un Paese occidentale in cui la dignità della persona è al centro dell'interesse collettivo. Senza pensare al rischio che quei disgraziati corrono durante la traversata del Mediterraneo. Sorvolando sugli scandali romani che hanno riguardato certe cooperative rosse che lucravano sull'immigrazione clandestina. Facendo finta di non ricordare quella sinistra viscida che spalleggiò Obama e Sarkozy quando scatenarono la Primavera araba col solo intento di fregar Berlusconi.
Avrei un paio di idee su come risolvere il problema (anche) da soli, ma mi fermo qui.
Io dico che costoro hanno di che riflettere, perché non è possibile continuare ad incolpare di un problema chi quel problema lo solleva.
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