Siamo tutti Charlie Hebdo!
Sembra doveroso scrivere una riflessione su quel che è successo ieri a Parigi, ai giornalisti della testata satirica Charlie Hebdo, ed in effetti se si pensa di quante stupidaggini ci riempiamo la bocca ogni giorno non è possibile non commentare l'accaduto.
Mi limito ad alcune considerazioni dovute non certo ad astio ingiustificato nei confronti dei figli di Allah, piuttosto mi baserò su dei fatti concreti cosi da limitare la possibilità d'attacco da parte degli avvoltoi radical-chic che ben presto parleranno di islamofobia e di razzismo.
1. Non è vero che il governo francese, come tutti gli altri governi europei, non si poteva aspettare un attacco da parte degli integralisti islamici. Poco prima di Natale ci sono stati almeno altri tre tentativi di strage perpetrati con diverse modalità, dall'accoltellare poliziotti all'investire in macchina i passanti sulle strisce pedonali. Dall'attacco al cuore degli Stati Uniti d'America nel settembre 2011 son passati quasi quattordici anni, in questo ampio lasso di tempo abbiamo assistito all'accrescimento delle forze terroristiche islamiche, anche a causa di scelte occidentali dissennate, fino alla nascita del così detto Califfato, un vero e proprio stato totalitario islamico con mire espansionistiche e dove vige la legge coranica, ovvero la legge del terrore. Noi italiani, ma pure i francesi e gli spagnoli, ce li abbiamo a due passi, le nostre coste sono prese di mira da questi criminali organizzati che vengono pure agevolati dalle mafie del posto che li traghettano fino alla Lampedusa di turno. A dire il vero, dagli ultimi scandali, si è affiancata alle mafie in questo business anche una parte politica che predica il multiculturalismo e l'accoglienza indiscriminata. A quanto pare, i quattrini hanno lo stesso profumo per tutti.
2. La strage di Parigi ai danni dei giornalisti satirici di Charlie Hebdo nasconde una seconda faccia ugualmente inquietante, che va oltre la conosciuta e rinomata abitudine dei figli di Allah d'imporre il proprio credo con violenza terroristica: è stato attaccato il diritto al libero pensiero che caratterizza la parte di mondo in cui viviamo, l'occidente. Io le vignette incriminate le ho viste, sono satiriche e non sono peggiori di moltissime vignette che ogni giorno prendono per il culo il Papa o i preti o la religione cattolica in generale. Sono disegni uniti con parole che fanno satira, che devono essere irriverenti per definizione, che non possono trovare restringimenti, che devono dar noia, che devono ingigantire un fenomeno sociale rendendolo ridicolo tramite battute ironiche e caricature sulle persone. I figli di Allah che ieri hanno ucciso dodici persone vogliono abolire tutto questo, impedire che ciò avvenga, vogliono riportarci ad una realtà che fortunatamente abbiamo lasciato settant'anni fa grazie all'intervento degli Stati Uniti d'America ed in cui io, personalmente, non vorrei tornare.
3. Una doverosa precisazione dovuta anche ad alcuni indecorosi interventi del fotografo Oliviero Toscani durante la trasmissione Matrix di ieri sera. Io mi ritengo culturalmente superiore ai figli d'Allah, non deontologicamente, è ovvio. Lo stile di vita che ci caratterizza, dovuto unicamente alle libertà fondamentali che abbiamo scoperto e di cui ci siamo innamorati, non è lo stesso che caratterizza gli islamici, perché le costituzioni occidentali sono fondate su un certo numero di libertà e diritti inalienabili e perché gli Stati occidentali sono laici, quindi nessun credo religioso può elevare i suoi precetti a norma di legge. Queste sono conquiste fondamentali che non sono ancora state effettuate nei paesi dei figli di Allah, e probabilmente mai accadrà perché tutti loro sembrano più che felici di vivere in un mondo fatto di violenza, di non-libertà e di sottomissione della donna. Il fotografo Oliviero Toscani dovrebbe quindi contare fino a dieci prima di tacciare di nazismo chi si ritiene, giustamente e come il sottoscritto, culturalmente superiore ai figli di Allah assetati di sangue.
4. Quarto ed ultimo punto di cui per altro ho già parlato in articoli passati. Non può per deifnizione esistere un Islam moderato per il semplice ed ovvio motivo che i precetti coranici a cui si rifanno gli integralisti sono i soliti che vengono pregati da coloro che si definiscono moderati. Lo scriveva Oriana Fallaci, lo dice Magdi Allam, due persone che, per le opinioni espresse, sono state condannate a morte in ossequio alla legge coranica. E' ovvio che esistono, e mi auguro che siano la maggioranza, islamici che non hanno intenzione di uccidere i cani infedeli, ma niente toglie che tale comando essi lo trovino nel libro scritto da Maometto e che pregano senza indugio. Probabilmente non hanno ancora riflettuto bene sulla strada da intraprendere o non hanno il coraggio di prendere un kalashnikov ed uccidere nel nome del loro credo.
Detto ciò, l'unica cosa che possiamo augurarci è che questi dodici morti non facciano la fine dei precedenti otto morti ancora una volta di Parigi a Saint-Michel, dei ventinove morti di Omagh, dei tremila morti di New York, dei centonovantun morti di Madrid, dei cinquantadue morti di Londra, dei settantasette morti norvegesi, dei sette morti di Tolosa, del soldato morto a Londa, dei quattro morti di Bruxelles. Eroi le cui tombe sono state nascoste nel nome del buonismo e del misticismo che ammorba l'Europa da ormai troppi anni.
Mi limito ad alcune considerazioni dovute non certo ad astio ingiustificato nei confronti dei figli di Allah, piuttosto mi baserò su dei fatti concreti cosi da limitare la possibilità d'attacco da parte degli avvoltoi radical-chic che ben presto parleranno di islamofobia e di razzismo.
1. Non è vero che il governo francese, come tutti gli altri governi europei, non si poteva aspettare un attacco da parte degli integralisti islamici. Poco prima di Natale ci sono stati almeno altri tre tentativi di strage perpetrati con diverse modalità, dall'accoltellare poliziotti all'investire in macchina i passanti sulle strisce pedonali. Dall'attacco al cuore degli Stati Uniti d'America nel settembre 2011 son passati quasi quattordici anni, in questo ampio lasso di tempo abbiamo assistito all'accrescimento delle forze terroristiche islamiche, anche a causa di scelte occidentali dissennate, fino alla nascita del così detto Califfato, un vero e proprio stato totalitario islamico con mire espansionistiche e dove vige la legge coranica, ovvero la legge del terrore. Noi italiani, ma pure i francesi e gli spagnoli, ce li abbiamo a due passi, le nostre coste sono prese di mira da questi criminali organizzati che vengono pure agevolati dalle mafie del posto che li traghettano fino alla Lampedusa di turno. A dire il vero, dagli ultimi scandali, si è affiancata alle mafie in questo business anche una parte politica che predica il multiculturalismo e l'accoglienza indiscriminata. A quanto pare, i quattrini hanno lo stesso profumo per tutti.
2. La strage di Parigi ai danni dei giornalisti satirici di Charlie Hebdo nasconde una seconda faccia ugualmente inquietante, che va oltre la conosciuta e rinomata abitudine dei figli di Allah d'imporre il proprio credo con violenza terroristica: è stato attaccato il diritto al libero pensiero che caratterizza la parte di mondo in cui viviamo, l'occidente. Io le vignette incriminate le ho viste, sono satiriche e non sono peggiori di moltissime vignette che ogni giorno prendono per il culo il Papa o i preti o la religione cattolica in generale. Sono disegni uniti con parole che fanno satira, che devono essere irriverenti per definizione, che non possono trovare restringimenti, che devono dar noia, che devono ingigantire un fenomeno sociale rendendolo ridicolo tramite battute ironiche e caricature sulle persone. I figli di Allah che ieri hanno ucciso dodici persone vogliono abolire tutto questo, impedire che ciò avvenga, vogliono riportarci ad una realtà che fortunatamente abbiamo lasciato settant'anni fa grazie all'intervento degli Stati Uniti d'America ed in cui io, personalmente, non vorrei tornare.
3. Una doverosa precisazione dovuta anche ad alcuni indecorosi interventi del fotografo Oliviero Toscani durante la trasmissione Matrix di ieri sera. Io mi ritengo culturalmente superiore ai figli d'Allah, non deontologicamente, è ovvio. Lo stile di vita che ci caratterizza, dovuto unicamente alle libertà fondamentali che abbiamo scoperto e di cui ci siamo innamorati, non è lo stesso che caratterizza gli islamici, perché le costituzioni occidentali sono fondate su un certo numero di libertà e diritti inalienabili e perché gli Stati occidentali sono laici, quindi nessun credo religioso può elevare i suoi precetti a norma di legge. Queste sono conquiste fondamentali che non sono ancora state effettuate nei paesi dei figli di Allah, e probabilmente mai accadrà perché tutti loro sembrano più che felici di vivere in un mondo fatto di violenza, di non-libertà e di sottomissione della donna. Il fotografo Oliviero Toscani dovrebbe quindi contare fino a dieci prima di tacciare di nazismo chi si ritiene, giustamente e come il sottoscritto, culturalmente superiore ai figli di Allah assetati di sangue.
4. Quarto ed ultimo punto di cui per altro ho già parlato in articoli passati. Non può per deifnizione esistere un Islam moderato per il semplice ed ovvio motivo che i precetti coranici a cui si rifanno gli integralisti sono i soliti che vengono pregati da coloro che si definiscono moderati. Lo scriveva Oriana Fallaci, lo dice Magdi Allam, due persone che, per le opinioni espresse, sono state condannate a morte in ossequio alla legge coranica. E' ovvio che esistono, e mi auguro che siano la maggioranza, islamici che non hanno intenzione di uccidere i cani infedeli, ma niente toglie che tale comando essi lo trovino nel libro scritto da Maometto e che pregano senza indugio. Probabilmente non hanno ancora riflettuto bene sulla strada da intraprendere o non hanno il coraggio di prendere un kalashnikov ed uccidere nel nome del loro credo.
Detto ciò, l'unica cosa che possiamo augurarci è che questi dodici morti non facciano la fine dei precedenti otto morti ancora una volta di Parigi a Saint-Michel, dei ventinove morti di Omagh, dei tremila morti di New York, dei centonovantun morti di Madrid, dei cinquantadue morti di Londra, dei settantasette morti norvegesi, dei sette morti di Tolosa, del soldato morto a Londa, dei quattro morti di Bruxelles. Eroi le cui tombe sono state nascoste nel nome del buonismo e del misticismo che ammorba l'Europa da ormai troppi anni.
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