Chi è moralmente responsabile per Genova? Beppe Grillo.
Pare che l'alluvione che ha messo in ginocchio Genova abbia messo in ginocchio pure Beppe Grillo.
Il motivo è più che semplice: dal momento in cui Beppe Grillo si erge a salvatore della patria addossando le colpe generali sui governanti e politici passati, dallo stesso Beppe Grillo ci si aspetta moltissimo, in pratica egli si è fregato con le proprie mani.
In un certo senso ne godo, perché ho sempre detestato il suo modo arruffone di spiegare ciò che sapeva ma anche ciò che non sapeva, ma soprattutto odio profondamente come sia riuscito ad ingannare le persone fragili e bisognose offrendo qualcosa che non nessuno è in grado di trasformare in realtà.
Sarà dura da digerire e da assimilare, ma a certi problemi non c'è una soluzione immediata ed efficace, quindi la sola cosa che si può fare è pazientare, pretendere le cose giuste ma anche pazientare. Se qualcuno era disposto a farlo, grazie a ai comizi di Beppe Grillo adesso nessuno più lo è, perché egli ci ha dato la falsa speranza che incazzandosi continuamente con qualcuno si risolva tutto. Sbagliato. Errore madornale, e Beppe se ne sta rendendo conto proprio adesso.
Lui è genovese, è ricco, fa la bella vita, perché le sue giornate non si esauriscono certo dopo due ore di urla su un palco o dopo un arrangiato post sul suo blog, no, per niente. Il tenore di vita che lui può permettersi fa gola a molti, e magari piacerebbe a tanti potersi permettere un'indigestione da tartufo bianco (notizia riportata dal Giornale di domenica). Insomma se non fosse per il suo carisma e la sua parlantina continua col cavolo che la folla lo esalterebbe, perché come uomo privato non assomiglia affatto il Robin Hood che egli dice d'essere.
Beppe Grillo è stato duramente contestato a Genova durante la sua ultima visita. E' stato contestato perché i genovesi si sono resi conto che neppure lui può prevedere un simile disastro e prevenirne i danni. I genovesi hanno capito che egli è un chiaccherone, parla tanto ma compiccia poco, ed è inutile che poi faccia la scenata chiedendo ai giornalisti che vogliono intervistarlo di versare due mila euro su un conto per aiutare i genovesi. Sono gesti inutili e da cazzaro, da uomo che vive sulle nuvole e che realmente niente sa dei problemi delle persone che non possono permettersi il suo lusso o comunque la sua vita in generale.
In questo stesso modo meriterebbero d'essere accolti in città pure tutti i Verdi che si dicono culo e camicia con madre natura, che remano contro ogni iniziativa urbana che calpesti anche un solo filo d'erba. Tutti questi sapientoni sono stati in modi diversi sfanculati difronte al disastro naturale che nessuno poteva realmente prevedere e prevenire.
Perché infatti c'è anche l'altro lato della medaglia, in quanto appena ci troviamo in situazioni simili a questa escono fuori i saggi dalla memoria del pesce rosso che incazzati urlano che la colpa è di qualcuno, non si sa di chi, non si sa perché e come, ma qualcuno è giusto che finisca lapidato in piazza da tutti gli indignados.
E' bene mettersi in testa che la natura non è prevedibile al cento per cento, e che se ha intenzione di provocar danni niente e nessuno glielo può impedire. A monte di tutto questo, magari, potrebbe essere evitata la costruzione di una casa vicino al cratere di un vulcano attivo o accanto all'argine malconcio di un fiume. Ma per il resto dobbiamo metterci l'anima in pace.
La politica è esente da responsabilità materiali, dobbiamo ammetterlo. Beppe Grillo invece non lo è per quelle morali.
Il motivo è più che semplice: dal momento in cui Beppe Grillo si erge a salvatore della patria addossando le colpe generali sui governanti e politici passati, dallo stesso Beppe Grillo ci si aspetta moltissimo, in pratica egli si è fregato con le proprie mani.
In un certo senso ne godo, perché ho sempre detestato il suo modo arruffone di spiegare ciò che sapeva ma anche ciò che non sapeva, ma soprattutto odio profondamente come sia riuscito ad ingannare le persone fragili e bisognose offrendo qualcosa che non nessuno è in grado di trasformare in realtà.
Sarà dura da digerire e da assimilare, ma a certi problemi non c'è una soluzione immediata ed efficace, quindi la sola cosa che si può fare è pazientare, pretendere le cose giuste ma anche pazientare. Se qualcuno era disposto a farlo, grazie a ai comizi di Beppe Grillo adesso nessuno più lo è, perché egli ci ha dato la falsa speranza che incazzandosi continuamente con qualcuno si risolva tutto. Sbagliato. Errore madornale, e Beppe se ne sta rendendo conto proprio adesso.
Lui è genovese, è ricco, fa la bella vita, perché le sue giornate non si esauriscono certo dopo due ore di urla su un palco o dopo un arrangiato post sul suo blog, no, per niente. Il tenore di vita che lui può permettersi fa gola a molti, e magari piacerebbe a tanti potersi permettere un'indigestione da tartufo bianco (notizia riportata dal Giornale di domenica). Insomma se non fosse per il suo carisma e la sua parlantina continua col cavolo che la folla lo esalterebbe, perché come uomo privato non assomiglia affatto il Robin Hood che egli dice d'essere.
Beppe Grillo è stato duramente contestato a Genova durante la sua ultima visita. E' stato contestato perché i genovesi si sono resi conto che neppure lui può prevedere un simile disastro e prevenirne i danni. I genovesi hanno capito che egli è un chiaccherone, parla tanto ma compiccia poco, ed è inutile che poi faccia la scenata chiedendo ai giornalisti che vogliono intervistarlo di versare due mila euro su un conto per aiutare i genovesi. Sono gesti inutili e da cazzaro, da uomo che vive sulle nuvole e che realmente niente sa dei problemi delle persone che non possono permettersi il suo lusso o comunque la sua vita in generale.
In questo stesso modo meriterebbero d'essere accolti in città pure tutti i Verdi che si dicono culo e camicia con madre natura, che remano contro ogni iniziativa urbana che calpesti anche un solo filo d'erba. Tutti questi sapientoni sono stati in modi diversi sfanculati difronte al disastro naturale che nessuno poteva realmente prevedere e prevenire.
Perché infatti c'è anche l'altro lato della medaglia, in quanto appena ci troviamo in situazioni simili a questa escono fuori i saggi dalla memoria del pesce rosso che incazzati urlano che la colpa è di qualcuno, non si sa di chi, non si sa perché e come, ma qualcuno è giusto che finisca lapidato in piazza da tutti gli indignados.
E' bene mettersi in testa che la natura non è prevedibile al cento per cento, e che se ha intenzione di provocar danni niente e nessuno glielo può impedire. A monte di tutto questo, magari, potrebbe essere evitata la costruzione di una casa vicino al cratere di un vulcano attivo o accanto all'argine malconcio di un fiume. Ma per il resto dobbiamo metterci l'anima in pace.
La politica è esente da responsabilità materiali, dobbiamo ammetterlo. Beppe Grillo invece non lo è per quelle morali.
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