Il bullismo del governo contro le forze dell'ordine.
Mi chiedo come lo Stato, inteso come Parlamento che crea leggi da rispettare coattivamente, possa pretendere d'essere rispettato se lo stesso Stato, adesso inteso come governo che propone leggi che ritiene giuste e necessarie, per primo non rispetta sé stesso, inteso come forze dell'ordine che rappresentano la longa manus all'interno del popolo delle altre due sfaccettature di Stato.
Che questo fosse il governo dei tweet renziani molto promettenti ma poco attendibili, degli Alfano e Cicchitto che tutto farebbero e faranno pur di rimanere al governo, dell'inesperienza pura dovuta a inettitudine e giovane età, che fosse un governo di questo tipo io l'avevo capito fin da subito, ma non mi sarei aspettato dal ministro dell'Interno Alfano nuovi tagli alle forze dell'ordine.
E' un po' come se un padre maltrattasse il figlio, lo vituperasse, non lo difendesse difronte ad attacchi continui di vili maramaldi, ma poi pretendesse che lo stesso figlio venisse rispettato da chiunque gli giri attorno. Non comprendo, e non credo di non avere il quid necessario, sono piuttosto convinto che queste siano scelte folli, dettate da viltà e suggerite da chi può permettersi di fare la voce grossa in quanto azionista di maggioranza del governo e consapevole che lo stesso ministro dell'Interno è disposto a tutto pur di rimanere sulla sua poltrona.
Non dimentichiamoci che il governo attuale è di sinistra, e lo sottolineo nonostante Renzi comunichi bene quasi quanto il Berlusca e sia disposto a collaborare con quest'ultimo.
Le forze dell'ordine non sono mai andate troppo a genio ai progressisti, sia perché per le loro ali più estreme ed anarchiche la parola legge significa moderazione, sia perché tutti gli uomini in divisa hanno il tricolore sulla giacca e pare che ai sinistroidi questo ricordi manganello e olio di ricino. L'ho spiegata in maniera semplice ma, per quanto potrei aggiungere altri particolari, il succo della questione è questo. Se prendiamo ad esempio il problema dell'immigrazione, ingigantito da altre scelte imbarazzanti del governo, capiamo perfettamente come della Patria e del tricolore a loro interessi poco. Sono solo slide e chiacchere.
Quindi figuriamoci se mantengono almeno decenti le forze dell'ordine. Macché, leviamo a loro tutto il possibile, costringiamoli addirittura allo sciopero. Il ministro Alfano maramaldeggia, e con lui tutta quella congrega di chiaccheroni. Dovrebbero abbandonare il Palazzo e scendere nelle strade, preferibilmente le strade dei quartieri popolari, magari in quel di Napoli, proprio dove la camorra spadroneggia e crea un mondo a sé. Questi politici da mezza tacca dovrebbero scendere dal piedistallo, abbandonare la scorta e accorgersi di quanto essenziale sia la presenza di carabinieri e polizia nelle città, e quanto questi uomini in divisa abbiano bisogno di sentirsi considerati importanti e, perché no, spesso e volentieri anche degli eroi. Alfano li sta semplicemente denigrando.
Ma si sa, questo è il governo delle slide e delle chiacchere.
Che questo fosse il governo dei tweet renziani molto promettenti ma poco attendibili, degli Alfano e Cicchitto che tutto farebbero e faranno pur di rimanere al governo, dell'inesperienza pura dovuta a inettitudine e giovane età, che fosse un governo di questo tipo io l'avevo capito fin da subito, ma non mi sarei aspettato dal ministro dell'Interno Alfano nuovi tagli alle forze dell'ordine.
E' un po' come se un padre maltrattasse il figlio, lo vituperasse, non lo difendesse difronte ad attacchi continui di vili maramaldi, ma poi pretendesse che lo stesso figlio venisse rispettato da chiunque gli giri attorno. Non comprendo, e non credo di non avere il quid necessario, sono piuttosto convinto che queste siano scelte folli, dettate da viltà e suggerite da chi può permettersi di fare la voce grossa in quanto azionista di maggioranza del governo e consapevole che lo stesso ministro dell'Interno è disposto a tutto pur di rimanere sulla sua poltrona.
Non dimentichiamoci che il governo attuale è di sinistra, e lo sottolineo nonostante Renzi comunichi bene quasi quanto il Berlusca e sia disposto a collaborare con quest'ultimo.
Le forze dell'ordine non sono mai andate troppo a genio ai progressisti, sia perché per le loro ali più estreme ed anarchiche la parola legge significa moderazione, sia perché tutti gli uomini in divisa hanno il tricolore sulla giacca e pare che ai sinistroidi questo ricordi manganello e olio di ricino. L'ho spiegata in maniera semplice ma, per quanto potrei aggiungere altri particolari, il succo della questione è questo. Se prendiamo ad esempio il problema dell'immigrazione, ingigantito da altre scelte imbarazzanti del governo, capiamo perfettamente come della Patria e del tricolore a loro interessi poco. Sono solo slide e chiacchere.
Quindi figuriamoci se mantengono almeno decenti le forze dell'ordine. Macché, leviamo a loro tutto il possibile, costringiamoli addirittura allo sciopero. Il ministro Alfano maramaldeggia, e con lui tutta quella congrega di chiaccheroni. Dovrebbero abbandonare il Palazzo e scendere nelle strade, preferibilmente le strade dei quartieri popolari, magari in quel di Napoli, proprio dove la camorra spadroneggia e crea un mondo a sé. Questi politici da mezza tacca dovrebbero scendere dal piedistallo, abbandonare la scorta e accorgersi di quanto essenziale sia la presenza di carabinieri e polizia nelle città, e quanto questi uomini in divisa abbiano bisogno di sentirsi considerati importanti e, perché no, spesso e volentieri anche degli eroi. Alfano li sta semplicemente denigrando.
Ma si sa, questo è il governo delle slide e delle chiacchere.
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