Il governo ha calato le braghe di fronte ai black bloc.
Le violenze che Milano ha subito pochi giorni fa celano un aspetto inquietante che il buon Renzi, spalleggiato da Alfano, ha furbescamente evitato di trattare. Lo Stato ha sostanzialmente calato le braghe di fronte ai black bloc e alla loro furia devastatrice.
Non è questione di essere a favore o contro l'Expo, tantomeno di garantire ai cittadini onesti il loro diritti inalienabile di manifestare, di contestare un evento. Questa libertà nessuno la vuole ledere. E' questione, piuttosto, di fronteggiare coloro che in quella specifica situazione si presentano come delinquenti, ovvero nemici dello Stato. Direte voi, caspita, cosa c'è di strano? Evidentemente qualcosa c'è, poiché per alcune ore i nemici dello Stato, nelle persone dei black bloc, hanno messo a ferro e fuoco il centro di Milano in tutta tranquillità. Pare che le forze dell'ordine presenti abbiano sparato contro quei teppisti oltre quattrocento lacrimogeni, ma questi ultimi, essendo organizzati a dovere con addirittura maschere antigas, proseguivano indisturbati nella loro attività teppistica.
Tutti ricorderemo che giorni addietro un gruppo di ragazzi tedeschi sono stati arrestati mentre fabbricavano bombe molotov da utilizzare durante il primo maggio a Milano, come infatti è avvenuto, quindi le avvisaglie su cosa sarebbe accaduto ci sono state. Stendo un velo pietoso su quei magistrati che non hanno convalidato l'espulsione di alcuni black bloc bevendosi la balla che non erano manifestanti violenti bensì tifosi di non si sa quale squadra e che il passamontagna serviva loro per proteggersi dalle esalazioni proveniente dalla bombolette spray. Già, perché oggigiorno anche un "writer" che scarabocchia sui muri delle città è un artista che deve godere del diritto di esprimere sé stesso al meglio. Sembran barzellette.
Ad ogni modo il risultato è che i criminali nostrani e stranieri hanno avuto la possibilità di esprimere il meglio di sé stessi senza che alcun poliziotto potesse caricarli menandoli. Il premier Renzi e il ministro Alfano hanno, come di consueto, speso le quattro parole di circostanza per ringraziare le forze dell'ordine, terminando col dire che "sarebbe potuta andare assai peggio" e che a far casino per le strade "erano solo quattro figli di papà col Rolex al polso". Per quanto riguarda la seconda ed infelice frase di Renzi ha già preso provvedimenti l'a.d. di Rolex, pretendendo le scuse del premier per aver accostato il marchio d'orologeria a quei criminali incalliti. Invece poco o niente è stato detto sulla prima frase. Si tratta, fondamentalmente, di paraculismo, consistente nello sminuire un fatto increscioso perché, come è ovvio, sarebbe potuta andar peggio. Della serie, siate felici se hanno dato alle fiamme le vostre automobili, perché avrebbero potuto incendiare direttamente casa vostra coi vostri figli dentro. Che, alla fin fine, è quello che questo governo sta facendo col terrorismo islamico che ormai si è infiltrato da anni nel nostro tessuto sociale ed economico: non prender seri provvedimenti, chiaccherare a vanvera millantando fatti e cose, sminuire ciò che accade nel nostro paese perché comunque "poteva anche andar peggio".
Io non ce l'ho con Renzi, tantomeno con Alfano poiché sarebbe come sparare sulla Croce rossa, io ce l'ho piuttosto con chi osanna il suo giovanilismo, con chi gli ha consegnato le sorti del nostro destino affidandosi solamente ai suoi trentotto anni, con chi ha creduto nella rottamazione come sistema adatto a risolvere e ad affrontare le questioni che quotidianamente ci mettono in difficoltà, vedi l'Expo e la guerriglia milanese.
L'Italia ha bisogno di politici al governo con le palle quadrate, ovvero forniti di esperienza e capacità. Caratteristiche difficilmente riscontrabili in un trentottenne che da vent'anni è mantenuto dalla politica.
Non è questione di essere a favore o contro l'Expo, tantomeno di garantire ai cittadini onesti il loro diritti inalienabile di manifestare, di contestare un evento. Questa libertà nessuno la vuole ledere. E' questione, piuttosto, di fronteggiare coloro che in quella specifica situazione si presentano come delinquenti, ovvero nemici dello Stato. Direte voi, caspita, cosa c'è di strano? Evidentemente qualcosa c'è, poiché per alcune ore i nemici dello Stato, nelle persone dei black bloc, hanno messo a ferro e fuoco il centro di Milano in tutta tranquillità. Pare che le forze dell'ordine presenti abbiano sparato contro quei teppisti oltre quattrocento lacrimogeni, ma questi ultimi, essendo organizzati a dovere con addirittura maschere antigas, proseguivano indisturbati nella loro attività teppistica.
Tutti ricorderemo che giorni addietro un gruppo di ragazzi tedeschi sono stati arrestati mentre fabbricavano bombe molotov da utilizzare durante il primo maggio a Milano, come infatti è avvenuto, quindi le avvisaglie su cosa sarebbe accaduto ci sono state. Stendo un velo pietoso su quei magistrati che non hanno convalidato l'espulsione di alcuni black bloc bevendosi la balla che non erano manifestanti violenti bensì tifosi di non si sa quale squadra e che il passamontagna serviva loro per proteggersi dalle esalazioni proveniente dalla bombolette spray. Già, perché oggigiorno anche un "writer" che scarabocchia sui muri delle città è un artista che deve godere del diritto di esprimere sé stesso al meglio. Sembran barzellette.
Ad ogni modo il risultato è che i criminali nostrani e stranieri hanno avuto la possibilità di esprimere il meglio di sé stessi senza che alcun poliziotto potesse caricarli menandoli. Il premier Renzi e il ministro Alfano hanno, come di consueto, speso le quattro parole di circostanza per ringraziare le forze dell'ordine, terminando col dire che "sarebbe potuta andare assai peggio" e che a far casino per le strade "erano solo quattro figli di papà col Rolex al polso". Per quanto riguarda la seconda ed infelice frase di Renzi ha già preso provvedimenti l'a.d. di Rolex, pretendendo le scuse del premier per aver accostato il marchio d'orologeria a quei criminali incalliti. Invece poco o niente è stato detto sulla prima frase. Si tratta, fondamentalmente, di paraculismo, consistente nello sminuire un fatto increscioso perché, come è ovvio, sarebbe potuta andar peggio. Della serie, siate felici se hanno dato alle fiamme le vostre automobili, perché avrebbero potuto incendiare direttamente casa vostra coi vostri figli dentro. Che, alla fin fine, è quello che questo governo sta facendo col terrorismo islamico che ormai si è infiltrato da anni nel nostro tessuto sociale ed economico: non prender seri provvedimenti, chiaccherare a vanvera millantando fatti e cose, sminuire ciò che accade nel nostro paese perché comunque "poteva anche andar peggio".
Io non ce l'ho con Renzi, tantomeno con Alfano poiché sarebbe come sparare sulla Croce rossa, io ce l'ho piuttosto con chi osanna il suo giovanilismo, con chi gli ha consegnato le sorti del nostro destino affidandosi solamente ai suoi trentotto anni, con chi ha creduto nella rottamazione come sistema adatto a risolvere e ad affrontare le questioni che quotidianamente ci mettono in difficoltà, vedi l'Expo e la guerriglia milanese.
L'Italia ha bisogno di politici al governo con le palle quadrate, ovvero forniti di esperienza e capacità. Caratteristiche difficilmente riscontrabili in un trentottenne che da vent'anni è mantenuto dalla politica.
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