La questione morale di Berlinguer va ancora di moda.
La mafia ha marciato su Roma, e la città è stata presa. Adesso Renzi tenterà ovviamente di sminuire il tutto coi suoi sorrisetti beffardi e il suo atteggiamento così giovanile e sbruffone, ma abbiamo capito perfettamente che lui per primo è incapace di riportare l'Italia sulla retta via, partendo dall'economia e arrivando al malaffare che imperversa ed avvelena pure la capitale di questo assurdo paese.
Più giorni passano e maggiormente diventano noti i legami tra la così detta cupola romana e la sinistra intesa in senso più ampio. Dal sindaco Marino, che pregherebbe affinché i suoi guai si limitassero ad otto multe non pagate, alle coop rosse presiedute dall'attuale Ministro del Lavoro Poletti strettamente legato con uno dei protagonisti di questa mafiosa faccenda, ovvero Buzzi.
Di questi fastidiosi legami si occuperà la magistratura, a noi altri comuni mortali spetta il compito ingrato di trarre delle conclusioni riflettendo, magari ripensando al passato, evitando di scordare certi avvenimenti accaduti anni addietro che potrebbe darci un interessante, quanto scontato, spunto di rilfessione.
Ve la ricordate la questione morale sollevata da Enrico Berlinguer? Massì dai, quella stramba teoria secondo cui la sinistra è composta da persone deontologicamente superiori alla restante plebaglia, quella prova di supponenza che contraddistingue la sinistra italiana e che, anno dopo anno, la frega sistematicamente perché i fatti dicono il contrario. Son passati poco meno di quarant'anni dal momento in cui il segretario del Pci tirò fuori dal cilindro questa cazzata micidiale, eppure i suoi successori non si sono mossi di un passo.
Berlusconi aveva alle sue dipendenze Vittorio Mangano e quindi era anch'egli un mafioso, però il Ministro Poletti e il sindaco Marino che sono in stretti rapporti con Buzzi non possono essere accusati di alcunché perché ovviamente erano in buona fede. La questione morale parla chiaro!
L'allora Pdl era un branco di ladri per le ruberie di Fiorito detto er batman, ma sia Rutelli che Bersani non sono stati scalfiti da alcuna accusa per le ben più corpose ruberie dei loro due fedelissimi Lusi e Penati. Riecco la questione morale.
Quando durante l'ultimo governo Berlusconi la disoccupazione toccò il 22% tutta la sinistra insorse chiedendone le dimissioni, ma adesso nessuno si sogna di chiedere le dimissioni di Renzi pur avendo la disoccupazione al 44%. Si riaffaccia la questione morale.
S&P ci ha declassati a BBB-, in pratica siamo un paese di serie C e però tutto tace, ma quando la stessa cosa accadde con il centrodestra al comando tutti chiesero le dimissioni del governo che stava "ammazzando il paese". Fa capolino un'altra volta.
E per finire, la dignità delle donne è stata calpestata quando il gossipparo Alfonso Signorini ha pubblicato le foto del Ministro Madia intenta nel leccare un cono gelato, ma nessuno disse mezza parola in difesa delle donne del centrodestra accusate d'essere in Parlamento grazie alla loro bellezza e a certi lavoretti orali. La questione morale passa sopra a tutto.
Ecco, quando il mio amico renziano ed antiberlusconiano mi chiede come ancora io possa votare il Cavaliere, aggiungerò da adesso una risposta: preferisco stare dalla parte dei comuni mortali che dalla parte di quelli deontologicamente superiori.
Più giorni passano e maggiormente diventano noti i legami tra la così detta cupola romana e la sinistra intesa in senso più ampio. Dal sindaco Marino, che pregherebbe affinché i suoi guai si limitassero ad otto multe non pagate, alle coop rosse presiedute dall'attuale Ministro del Lavoro Poletti strettamente legato con uno dei protagonisti di questa mafiosa faccenda, ovvero Buzzi.
Di questi fastidiosi legami si occuperà la magistratura, a noi altri comuni mortali spetta il compito ingrato di trarre delle conclusioni riflettendo, magari ripensando al passato, evitando di scordare certi avvenimenti accaduti anni addietro che potrebbe darci un interessante, quanto scontato, spunto di rilfessione.
Ve la ricordate la questione morale sollevata da Enrico Berlinguer? Massì dai, quella stramba teoria secondo cui la sinistra è composta da persone deontologicamente superiori alla restante plebaglia, quella prova di supponenza che contraddistingue la sinistra italiana e che, anno dopo anno, la frega sistematicamente perché i fatti dicono il contrario. Son passati poco meno di quarant'anni dal momento in cui il segretario del Pci tirò fuori dal cilindro questa cazzata micidiale, eppure i suoi successori non si sono mossi di un passo.
Berlusconi aveva alle sue dipendenze Vittorio Mangano e quindi era anch'egli un mafioso, però il Ministro Poletti e il sindaco Marino che sono in stretti rapporti con Buzzi non possono essere accusati di alcunché perché ovviamente erano in buona fede. La questione morale parla chiaro!
L'allora Pdl era un branco di ladri per le ruberie di Fiorito detto er batman, ma sia Rutelli che Bersani non sono stati scalfiti da alcuna accusa per le ben più corpose ruberie dei loro due fedelissimi Lusi e Penati. Riecco la questione morale.
Quando durante l'ultimo governo Berlusconi la disoccupazione toccò il 22% tutta la sinistra insorse chiedendone le dimissioni, ma adesso nessuno si sogna di chiedere le dimissioni di Renzi pur avendo la disoccupazione al 44%. Si riaffaccia la questione morale.
S&P ci ha declassati a BBB-, in pratica siamo un paese di serie C e però tutto tace, ma quando la stessa cosa accadde con il centrodestra al comando tutti chiesero le dimissioni del governo che stava "ammazzando il paese". Fa capolino un'altra volta.
E per finire, la dignità delle donne è stata calpestata quando il gossipparo Alfonso Signorini ha pubblicato le foto del Ministro Madia intenta nel leccare un cono gelato, ma nessuno disse mezza parola in difesa delle donne del centrodestra accusate d'essere in Parlamento grazie alla loro bellezza e a certi lavoretti orali. La questione morale passa sopra a tutto.
Ecco, quando il mio amico renziano ed antiberlusconiano mi chiede come ancora io possa votare il Cavaliere, aggiungerò da adesso una risposta: preferisco stare dalla parte dei comuni mortali che dalla parte di quelli deontologicamente superiori.
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